AUTOVELOX, TREVISIOL: “VERGOGNA PER CHI RACCOGLIE LE FIRME, HA LA RESPONSABILITA’ MORALE DEL PROSSIMO INCIDENTE” Reviewed by on . Rating: 0

AUTOVELOX, TREVISIOL: “VERGOGNA PER CHI RACCOGLIE LE FIRME, HA LA RESPONSABILITA’ MORALE DEL PROSSIMO INCIDENTE”

AUTOVELOX, TREVISIOL: “VERGOGNA PER CHI RACCOGLIE LE FIRME, HA LA RESPONSABILITA’ MORALE DEL PROSSIMO INCIDENTE”

L’Associazione nazionale vittime della strada con una nota approva la decisione dell’amministrazione sandonatese di posizionare alcuni box per autovelox in città. «Le misure di opposizione (azioni di danneggiamento delle postazioni, eventuale raccolta firme, o paventare che il sindaco voglia fare cassa) hanno a che fare con il mantenimento di comportamenti di trasgressione delle norme – scrive il presidente nazionale di Aifvs, Giuseppa Cassaniti Mastrojeni – L’AIFVS sostiene che bisogna operare in direzione del cambiamento per ridurre l’incidentalità con misure che facciano capire ai cittadini che debbono cambiare passo: la velocità sulla strada non è segno di civiltà, è piuttosto motivo di scontro con conseguenze irreversibili».

La nota giunge anche a fronte dei dati sull’incidentalità nei luoghi dove sono state disposte le postazioni. A partire da via Calvecchia dove negli ultimi 10 anni si sono verificati 168 sinistri. Tra cui quelli che sono costati la vita nel 2014 a una bambina di poco più di un anno e, risalendo nel tempo, allo scrittore Dino Cagnazzi, autore della Storia di San Donà di Piave. 77 i sinistri registrati in 10 anni in via Giorgione, 65 in via Carrozzani: l’ultimo, molto grave, è occorso a un 25enne lo scorso gennaio. 47 in via Pralungo e 46 in via Carbonera. «In questi ultimi due punti sono state realizzati i basamenti ma al momento non sono state posizionati i contenitori arancioni – spiega il comandante Marino Finotto – Le postazioni sono 15 ma le colonnine al momento 10, e possono essere facilmente smontate e rimontate sulla base delle necessità, non avendo alcun collegamento elettrico».

Tra i 33 incidenti avvenuti negli ultimi 10 anni in via San Pio X uno costò la vita a un 17enne. E ancora 30 registrati in via Argine San Marco o 23 in via Jesolo. «Anche su via Jesolo, dove il velox è giustificato più da ragioni di inquinamento e rumore, è avvenuto un numero di incidenti significativo e, in base ai rilievi, la velocità è stata quasi sempre una concausa importante» così il vicesindaco Luigi Trevisiol, che aggiunge: «Di fronte a questi dati e alla presa di posizione dell’Associazione vittime della strada mi vergogno, da sandonatese prima che da amministratore, di quei miei concittadini che vogliono raccogliere le firme a favore dei trasgressori. Chi sfrutta per ragioni politiche temi del genere è uno sciacallo che si prende la responsabilità morale del prossimo incidente. Noi non abbiamo nessuna intenzione di tornare indietro. Se i velox salveranno la vita anche di una sola persona, sarà un buon risultato. E con questo spero che questa assurda polemica sia chiusa».

 

Commenti (2)

  • maurizio

    siamo d’accordo che possa servire per salvare vite umane, ma quando vengono montati un cosi grande numero di Velox in una cittadina come san Donà, sono stati spesi un cifra importante per la auto stile Google, che gira per la citta alla caccia di chiunque, sbagli anche di poco, e soprattutto io dico quando nel bilancio preventivo metto in conto importanti cifre di multe, che devo per forza poi far risultare, non venitemi a dire che il tutto non serve a fare cassa, non prendiamoci in giro, soldi i comuni non ne hanno mai a sufficienza e le multe sono la parte importante per bilanciare i conti quando non tornano. provate a spendere tutti i soldi delle multe per sistemare incroci, strade dissesti stradali, illuminazioni, e soprattutto invece di montare macchinette le pattuglie di persona si mettono bene in vista state sicuri che le strade sarebbe controllate anche meglio di tutte le macchinette. Maurizio

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  • Carlo Patera

    Mi dispiace, dissento fermamente da questo modo pretestuoso di screditare il parere delle persone contro un sistema ritenuto non corretto di affrontare il problema della sicurezza stradale. Ritengo ancora più scorretto voler da un lato aumentare l’iniqua “tassa” che negli ultimi anni sta interessando gli italiani, con limiti di velocità assurdi messi per mascherare le responsabilità delle varie amministrazioni interessate sullo stato di sfacelo delle nostre strade. Dall’altro utilizzare le vittime per giustificare scelte fatte per raccogliere denari! La nostra sta diventando la “democrazia” del qui comando io! Chi avrebbe voluto affrontare la sicurezza vera avrebbe portato avanti un piano per la messa in sede di dissuasori come a Musile e Noventa di Piave invece di spendere centinaia di migliaia di euro per “carpirne” altri a propri cittadini con appostamenti come Domenica scorsa alle 17.30 in via Noventa! I cittadini sono stufi di un paese dove chiunque a tutti i livelli preleva denaro ingiustificatamente dopo tutte le tasse che paghiamo! Siamo stufi di mantenere questo sistema!

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