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MOZIONE INERENTE SERVIZIO DI RACCOLTA RIFIUTI

Riceviamo e pubblichiamo dalla consigliera Annamaria Babbo la mozione con oggetto: Servizio di raccolta rifiuti a San Donà di Piave.

Premesso che:

  1. A San Donà di Piave, da un articolo su “Piave tv” pubblicato il 24 settembre 2014, il Sindaco ha dichiarato che: “a proposito di differenziata, sono giunti i dati di Veritas sulla produzione di rifiuti di agosto che vedono un ulteriore incremento della quota di differenziata, giunta all’ 80,37 %, confermando San Donà nella “top ten” dei Comuni ricicloni. La produzione complessiva di rifiuti è stata di circa 13.408 tonnellate per un dato pro capite di circa 480 kg annui.” Il Sindaco, proseguendo, ha aggiunto: “Tale percorso, già  intrapreso dalla fine dello scorso anno, ha portato nell’attuale bilancio di gestione a un taglio dei costi di 300mila euro, che si traduce in un risparmio per i cittadini del 6 per cento.”
  2. Nell’articolo della Nuova Venezia del 16 agosto 2016, l’assessore all’ecologia Luca Marusso ricordava: “Il Comune grande dopo San Donà è  Spinea che ha meno di 30mila abitanti contro i nostri 42mila. È la conferma, se ce ne fosse stato bisogno, che San Donà è una città pulita con una raccolta dei rifiuti ben gestita, grazie all’impegno di tutti». I dati di giugno 2016 vedono San Donà raggiungere l’eccezionale livello di raccolta differenziata dell’80,63% per cento, davanti proprio a Spinea, a 79,81%, e Martellago, a 79,63%. Il livello di differenziata a San Donà è cresciuto di quasi 4 punti da gennaio ad oggi. «Ormai tra questi tre Comuni è una sfida infinita a chi è il più riciclone nel Veneziano», aggiunge Marusso, «al di là dell’eccezionale risultato, infatti, la cosa più importante è essere sempre tra i primi comuni per differenziata, con una costanza ormai consolidata».  Ovviamente, l’Amministrazione ci tiene più ad essere tra i primi nella differenziata. Sul fatto che San Donà sia pulita e la raccolta ben gestita, i cittadini virtuosi, ai quali va il merito di tali risultato, hanno, soprattutto in questi 2 anni, qualcosa di ridire. Vedi le tante lamentele che ogni giorno arrivano agli uffici da parte di persone che sono totalmente insoddisfatte della gestione Veritas e che, a fronte del suddetto taglio di costi di 300.000 € dichiarato dal Sindaco, non hanno ottenuto alcun beneficio sulla tassazione;
  3. Gli sgravi fiscali promessi in base alla differenziata, non si sono visti. L’aumento delle tariffe negli ultimi anni del Servizio di Igiene Ambientale (denominata TARI negli ultimi 2 anni), non è giustificata a fronte del servizio reso e dei costi fissi; in anni in cui si è assistito ad una costante diminuzione dei prezzi di materie prime, carburanti, delle risorse del mondo del lavoro,  della quantità di indifferenziato da avviare a smaltimento in impianti costosi, e l‘aumento della quantità e qualità del rifiuto (RSU e assimilati) differenziato che nel 2016 ha raggiunto oltre l’80% sul territorio comunale, l’unica deduzione logica è che tutta questa fatica che fanno i cittadini frutta solo maggiori ricavi al soggetto gestore, non certo a loro;
  4. La nuova metodologia di raccolta vedrà una maggiorazione dei costi da parte dell’utenza, contrariamente a quanto asserito da Sindaco e  dall’Assessore.

E’ previsto, infatti, un costo di noleggio della calotta con chiavetta pari a 30 € al mese più IVA. Questo è il dato che è stato ricavato dall’intervista su “Piave Tv” rilasciata dall’Assessore Marusso di alcuni giorni fa, il quale ha spiegato che chi opterà per il contenitore condominiale con calotta e chiavetta, dovrà pagare un noleggio annuale di circa 400 €. Il cittadino quindi dovrà affrontare una spesa ancora maggiore, oltre alla tariffazione già in essere, peraltro usufruendo di quella puntuale (semmai porterà ad una riduzione) solo a partire dal 2018 perché, come dichiarato dall’Assessore, nel 2017, tutto rimarrà inalterato. Senza contare che tale costo aggiuntivo NON risulta evidenziato nel Prospetto dei costi del servizio del Piano Finanziario approvato con Delibera C.C. n° 31 del 31.03.2016, pur rappresentando un introito per il Gestore e senza contare che nulla è stato detto sul fatto che il costo di noleggio dell’apparecchio sarà perpetuo e non solo per l’ anno di installazione.

 

  1. I rapporti con gli Amministratori dei Condomìni sono ben poco costruttivi; tante sono le multe comminate a vari Amministratori da parte degli ispettori Veritas e in giacenza al Giudice di Pace. E’ cronaca di questi giorni l’annullamento di una sanzione, ma si è a conoscenza che un’altra è in discussione dal Giudice di Pace per lo stesso motivo e per aver omesso l’invito all’Amministratore di essere sentito. La convocazione per l’audizione ex art.18 DPR 689/81 di quest’ultima  è stata notificata dal messo notificatore il giorno 11/10/2016 alle 11.20 per una convocazione dello stesso giorno alle ore 10. Un errore è stato detto. Errore che sta pagando solo il cittadino, e i costi, la collettività.  Senza tener conto di quello che è capitato in questi giorni dove, a fronte di una richiesta da parte di un sanzionato che, per effetto dell’art. 18 del DPR 689/81, ha richiesto l’audizione al Sindaco per essere sentito: il Sindaco ha delegato il Dirigente della Polizia Locale (che emette la sanzione e l’ordinanza ingiunzione), che a sua volta ha delegato chi ha firmato il verbale, violando la Costituzione . Ma quello che più è grave è che chi ha emesso le due ordinanze considera il bidone dell’immondizia parte comune di un edificio (siamo alla barbarie del diritto che affossa un paese). L’amministrazione comunale, che tanto invoca la complicità degli amministratori condominiali, vorrebbe imporre un’ ulteriore imposta su una tassa già elevata per i Condomìni. In questi giorni è stato diffuso un volantino ai cittadini dove Lei, Signor Sindaco, assieme all’appaltatore del servizio non fate menzione del costo dell’operazione che ogni Condomìno dovrà sostenere oltre alla tassa sui rifiuti. Non è certo corretto questo modo di informare e minacciare addirittura costi elevati per chi non accetta la nuova “gabella”. Sensazionale, poi, è lo slogan: “A San Donà si cambia!  Meno rifiuti più riciclaggio=meno costi.” Vi siete dimenticati alcune parole: “più imposizione ed obblighi per gli utenti”. Da queste formali decisioni nasce ovviamente la sfiducia del sistema, che usa la sua discrezionalità per colpire dove vuole e non dove deve, perché difende l’appaltatore e non i cittadini.
  2. San Donà è una città che gode, fortunatamente, di molti spazi verdi. Con il nuovo sistema di raccolta, verrà consegnato ai cittadini un bidone di 240 litri per il conferimento del rifiuto verde. Parlare di rifiuto forse non è molto appropriato perché sappiamo bene che il verde vegetale raccolto viene trasportato presso impianti di compostaggio dove viene sottoposto a triturazione e a miscelazione con altri materiali di origine organica e, attraverso un processo di maturazione e aerazione, si ottiene il “compost”, un fertilizzante naturale. Anche questo risultato, ancora una volta grazie ai cittadini, che curano i propri giardini in maniera esemplare, e che contribuiscono a mantenere il decoro urbano e la riduzione delle emissioni in atmosfera causati dagli abbruciamenti delle potature di siepi e sterpaglie. Comportamenti tutt’altro che secondari in un Comune dove la raccolta differenziata dei rifiuti ha raggiunto traguardi rilevanti, e che, solo per questo, dovrebbero essere potenziati e agevolati. Invece no: ora i cittadini, una volta riempito il bidone assegnato, sono costretti a portare la quantità in eccedenza all’eco-centro comunale, oppure optare per un servizio a pagamento. Per questa Amministrazione la vastità dei giardini sandonatesi è riconosciuta solo quando al cittadino si risponde: “che la disinfestazione dalle zanzare operata dal Comune è riferita alle zone pubbliche e non a quelle private, che rappresentano la stragrande maggioranza delle aree a verde”. Soprassedendo sul fatto che i cittadini non hanno quasi mai beneficiato del prodotto “finale” e cioè del compost ricavato dal verde, evidentemente non è stato tenuto in considerazione che la quantità di 240 litri è molto ridotta rispetto ai quantitativi che vengono prodotti e che, per evitare di spendere ulteriore denaro, con molta probabilità si assisterà ad una  combustione incontrollata del verde e delle sterpaglie, i cui residui vegetali provocano – come noto – diossine, benzene, monossido di carbonio, polveri sottili, in quantità molto preoccupanti, senza contare i rischi per la sicurezza.  E senza contare che la presenza di una vegetazione eccessiva e infestante favorisce l’ostruzione dei tombini fognari, può restringere o anche danneggiare i marciapiedi e le strade comunali e, in occasione di eventi atmosferici di particolare intensità, può causare ingombro delle carreggiate stradali per la caduta di tronchi e rami dalle alberature troppo pesanti, od occultamento della segnaletica, etc. Tale sistema, quindi, deve essere rivisto e in tale occasione corretto secondo le esigenze dei cittadini, che contribuiscono al decoro e all’igiene pubblica della collettività.
  3. Dai Prospetti dei costi del servizio del Piano Finanziario approvato con Delibera C.C. n° 31 del 31.03.2016 si evince che, a partire dal 2015, la quota destinata alla “Gestione fatturazione” ammontava a € 69.522, nel 2016 a € 70.217  e nel prospetto 2017-2019 a € 115.685, oltre alla voce “Gestione TARI clienti” che, negli stessi anni è passata da € 141.898, poi a € 143.317 e quindi a € 240.319; ora, premettendo che tali costi non sono comprensibili , in quanto non è evidenziato, nel Piano finanziario, il dettaglio delle voci che li compongono, si può invece tranquillamente sostenere che l’aumento del 66% delle spese di tariffazione sia stato dettato anche (ma non solo) dallo spreco di denaro per spese di spedizione ai vari cittadini delle 4 fatture trimestrali, corredate di un solo bollettino di pagamento (in prossimità della scadenza) e non, come sarebbe auspicabile, attraverso la spedizione di un’unica fattura corredata dei 4 bollettini di versamento.
    Piccoli accorgimenti che un’Amministrazione dovrebbe valutare con attenzione, perché pochi spiccioli moltiplicati per migliaia di utenze fanno le grandi somme, che i cittadini, nella speranza che chi li governa abbia un’oculatezza nel gestire il proprio denaro, pagano inconsciamente. Un’amministrazione attenta non può fare finta di niente. Dovrebbe attivarsi per difendere i diritti dei cittadini da eventuali eccessi, verificando la legittimità delle richieste del Gestore, tanto da chiedersi se sia legittimo che per lo stesso servizio i cittadini paghino due volte. Una direttamente con i bollettini, un’altra attraverso il rimborso delle spese postali, che per questo scopo sono addebitate dal Gestore al Comune, che utilizza denaro proveniente dalle tasse pagate dai sandonatesi, ahimè, anche per chi non paga.
Considerato che:

  • Il Consiglio di Bacino Venezia Ambiente cui San Donà fa parte, ha, tra le sue finalità, quella di operare in nome e per conto degli enti locali associati (e non, badate bene, nel loro interesse), secondo modalità definite dalla Convenzione istitutiva sullo schema della Convenzione-tipo e ha il compito, tra gli altri, dell’indizione della procedura di affidamento del servizio di raccolta, trasporto, avvio a smaltimento e recupero, nonché di vigilanza sulla corretta erogazione del servizio da parte del gestore del servizio;
  • la Convenzione istitutiva affida un ruolo prioritario ai singoli Comuni nella formazione del PEF relativo al territorio di rispettiva competenza (ecco il ruolo fondamentale del Comune), riservando ad essi la competenza nella sua adozione in recepimento della proposta del gestore;
  • Il mantenimento del Consiglio di Bacino, a decorrere dall’esercizio 2015, riceve dai Comuni partecipanti il contributo annuo di funzionamento dell’Ente di Governo del Bacino territoriale , pari a 0,60 euro per abitante, finanziato all’interno del Piano economico-finanziario del servizio rifiuti oltre al trasferimento dei crediti verso i Comuni per contributi pregressi di funzionamento per l’importo complessivo di euro € 257.231,46;
  • Il ruolo fondamentale del Sindaco, che compone insieme agli altri, il Consiglio di Bacino,  deve essere svolto garantendo livelli e standard di qualità del servizio adeguati alle necessità degli utenti, sulla base di criteri di efficienza, efficacia ed economicità, e quindi sbaglia chi afferma che “decide il Consiglio di Bacino”, ben sapendo che ogni Sindaco o suo delegato, nella sua quota proporzionale di rappresentanza (e San Donà non è certo l’ultimo dei Comuni del Veneziano) deve perseguire obiettivi a favore dei propri cittadini, con lo scopo, così come promesso nel mandato elettorale, di ridurre, oltre alla quantità di rifiuto, la corrispondente tassazione a carico dei cittadini;

IL CONSIGLIO COMUNALE IMPEGNA Sindaco e Giunta a:

1)    A contrattare, nel limite ovviamente delle proprie competenze, all’interno del Consiglio di Bacino, tariffe migliori, anche mettendo in discussione i Piani economico-finanziari dall’Ente Gestore perché, come testè detto, tali Piani sono poco credibili e nascondono (il più delle volte), costi che devono essere dettagliatamente dimostrati e verificati in ogni minimo particolare;

2)    Ad aprire un dialogo (non solo in occasione dell’avvio del nuovo sistema), ma continuo e progressivo con i cittadini, gli amministratori e tutti i soggetti coinvolti, intendendo compresi anche gli ispettori di controllo, al fine di promuovere la prevenzione e la formazione (e non la minaccia della multa), perchè il fattore di maggiore importanza per la riuscita di un obiettivo prioritario come quello della riduzione dei rifiuti, è da sempre una buona pubblicità ed una capillare informazione, le quali assicurano  che tutte le persone interessate dal sistema di raccolta differenziata siano coinvolte e vi partecipino sin dalla fase iniziale, aumentando così la percentuale di consenso e di partecipazione;

3)    A ricercare, unitamente al Gestore e al Consiglio di Bacino, un sistema di premialità per i cittadini, che oggi, nel Comune di San Donà, è dato esclusivamente per una minima parte sulla parte variabile in caso di compostaggio domestico;

4)    A trovare, unitamente al Gestore e al Consiglio di Bacino, una soluzione per il verde, che incentivi e stimoli quegli utenti che contribuiscono al decoro della città e al mantenimento di condizioni igienico-sanitarie salubri, a continuare il loro prezioso lavoro;

5)    A contrattare con l’Ente Gestore, in riduzione, il costo del trasponder, entro limiti ragionevoli (400 € all’anno oltre la TARI sono troppi!), o attraverso forme di agevolazione o attraverso uno scambio di servizi, ad esempio: attraverso l’assunzione dell’onere da parte degli utenti che disporranno del dispositivo di provvedere al lavaggio ed alla disinfezione del contenitore, che dovrà essere mantenuto integro e pulito da chi lo utilizza (visto che il costo del lavaggio incide per un importo di 6.500 € annuali, così come si evince dal Piano Finanziario);

6)    A relazionare al Consiglio, con scadenza trimestrale, sullo stato dell’arte del nuovo sistema di raccolta differenziata.

Commenti (3)

  • Guido Salvestroni, ex C.C.

    Concordo in pierno con questa mozione, per quanto non mi sia chiaro chi la presenterà in Consiglio Comunale, da cui mi sono dimesso a suo tempo per l’essermi reso conto di quanto sia sterile fatica la presenza di un’opposizione a fronte di una maggioranza quasi sempre bulgara, che vota quasi sempre secondo la squadra e non secondo la ragionevolezza.
    Anche in questo caso immagino che si arriverà forse a rendersi conto di qualcuna delle storture qui evidenziate. Magari si risparmieranno le spese postali e i quattro incassi annuali, ma non verrà frenata la deriva per cui nei tre anni cereseriani la tassa è cresciuta del 25% A SERVIZIO INVARIATO : non contenti di ciò i nostri amministratori stanno inventando nuove punizioni e aggravi per gli utenti.

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  • Nemo propheta in patria

    concordo pienamente e aggiungo che l’introduzione del nuovo sistema di raccolta coinciderà con l’abbandono nelle periferie della città di rifiuti di ogni genere da parte dei furbetti della chiavetta.

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  • Ilenia

    Condivido in pieno perché noi cittadini siamo stanchi pagare per un servizio molto scadente !!!!

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