Due pannelli per ricordare i caduti della Grande Guerra

 

Un lungo elenco di nomi riportati su una grigia lastra di pietra, a testimonianza del sacrificio di sessanta altinati morti o dispersi nel corso del primo conflitto mondiale.

I due pannelli sono ora esposti all’entrata della sede comunale di Quarto d’Altino.

Così la Sindaca Silvia Conte spiega l’iniziativa: “è il frutto di un lavoro sulla memoria che ci permette di dare risposte a quanti, con richieste provenienti anche da altri Paesi, desiderano conoscere le sorti del proprio caro: siamo alla quarta generazione, i ricordi tendono a sbiadire e del nonno o del bisnonno morto o disperso in guerra a volte non si conosce quasi nulla. I due pannelli inoltre rinviano ad una memoria condivisa di eventi che hanno segnato la nostra storia ed hanno così contribuito a formare l’identità della nostra comunità, tante storie legate al territorio e riportate alla luce grazie al lavoro di Sergio Sbalchiero al quale rivolgo un sincero ringraziamento. è importante mantenere il ricordo di chi ci ha preceduto nel percorso verso una pacifica e civile convivenza tra i popoli, in quanto testimonianza ma anche monito ad evitare altre guerre ed esortazione alla creazione di un’Europa unita, capace di prevenire e contrastare qualsiasi forma di violenza.”

I pannelli rappresentano solo una parte del lavoro di ricostruzione storica realizzato da Sergio Sbalchiero: sul sito web del Comune è disponibile un documento che raccoglie anche i nomi dei militari italiani ed austro-ungarici deceduti nel territorio altinate e sepolti nei cimiteri di guerra di San Michele del Quarto e Gaggio di Marcon, con un elenco separato per gli aviatori. Il territorio altinate si ritrovò ad essere per lunghi mesi nelle immediate retrovie del fronte del Piave.

I feriti e gli ammalati venivano portati al centro di smistamento di Ca’ Corner a Portegrandi, dove ebbero sede la 79^a e la 74^a sezione chirurgica di sanità, all’ospedaletto da campo 067 di Trepalade o alla sede della 5^a ambulanza chirurgica in località Poian di San Liberale di Marcon. Molti di loro non sopravvissero e vennero seppelliti nei due cimiteri di guerra allestiti nella campagna altinate, per essere poi trasferiti  nei grandi sacrari militari monumentali di Fagarè e Udine verso la metà degli anni venti.