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MALASANITÀ? LA RISPOSTA DELL’ULSS10

MALASANITÀ? LA RISPOSTA DELL’ULSS10

L’Ulss10 fa luce sul caso di malasanità riportato nei giorni scorsi dai principali quotidiani.

L’accaduto così come riportato dai giornali:

un uomo di 78 anni, di Jesolo, due giorni dopo essere stato sottoposto a una colonscopia, muore nell’Ospedale di San Donà di Piave. Si presuppone che durante l’esame possano essere stati perforati degli organi interni. Le lesioni subite a seguito dell’esame, se accertate dall’autopsia, potrebbero pertanto essere state la causa della sua morte.

Il pubblico ministero, dottor Buccini, dopo la segnalazione dei parenti, dispone l’esame autoptico che sarà eseguito dal medico legale incaricato, Antonello Cirnelli.

Il paziente, che accusava svariati disturbi che interessavano gli organi interni, era stato trasferito a quanto risulta all’ospedale di San Donà dal nosocomio di Jesolo, dove era ricoverato.

La precisazione da parte del direttore Carlo Bramezza dell’Ulss10:

il paziente era stato sottoposto a una colonscopia lo scorso aprile, 8 mesi fa, e non due giorni prima del decesso. Subito dopo l’accaduto è stato trasferito nella chirurgia di San Donà e operato nel giro di poche ore  dal chirurgo reperibile in quel momento, il quale ha correttamente esteriorizzato il tratto di colon perforato. 

Nella fase posto-peratoria, a causa di una importante broncopneumopatia cronica ostruttiva di cui il paziente era affetto, e quindi durante i frequenti e violenti accessi di tosse, si è verificata una deiscenza acuta della laparotomia subito affrontata con una correzione chirurgica, lasciando guarire la ferita a poco a poco mediante l’applicazione di un sofisticato sistema aspirativo efficace, di ultima concezione.

Con i tempi necessari a questo tipo di iter, e l’assistenza medico-infermieristica avuta puntualmente nel reparto di cure intensive, il paziente è giunto a completa risoluzione del problema addominale tanto che due mesi fa era in procinto di essere dimesso dalla rianimazione e trasferito nel reparto di degenza ordinaria.

Purtroppo si è poi instaurata una sovrainfezione sostenuta da uno dei germi più aggressivi e resistenti, che ha causato un’insufficienza multiorgano irreversibile in un paziente già ad alto rischio per precedenti problemi cardiologici e polmonari.

Al paziente è stata fornita tutta l’assistenza possibile e sono state utilizzate tutte le migliori risorse umane, tecniche, tecnologiche e farmacologiche, per cercare di guarirlo.

La direzione generale dell’Ulss10 seguirà la questione sino in fondo allo scopo di stabilire eventuali responsabilità per quanto accaduto.

 

 

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