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IL SENSO DEL VIAGGIARE SECONDO ROMANO TOPPAN

Romano Toppan, docente universitario e consulente strategico per la provincia di Venezia in economia del turismo, racconta il suo senso del viaggiare in un libro che lui chiama contributo della letteratura e dell’antropologia culturale al senso del viaggio, presentato lo scorso 11 maggio a San Donà di Piave.
Il viaggio di Romano Toppan è un’opera di  conoscenza delle emozioni e delle forme che si fanno spazio durante un percorso di viaggio. Toppan comincia dicendo che la natura dell’uomo si contraddistingue, da sempre, per la volontà di spingersi altrove e vivere altrimenti.
Ogni viaggio è occasione di formazione e di apprendimento di nuove culture e mentalità, ogni viaggio è novità e scoperta non solo di luoghi, ma anche di persone e caratteristiche talvolta illuminanti, ogni viaggio porta insegnamento e, a volte, anche pericoli.
Romano Toppan dedica spazio ai viaggi di scoperta delle nuove terre e delle tradizioni che appartengono ai diversi luoghi, l’autore accosta il senso del viaggio a quello del turismo, dedicando qualche saggio al vino, alla città di Venezia,  meta di scrittori provenienti da tutto il mondo e che sa regalare magia e creatività.
Il viaggio è, per lo scrittore Toppan, occasione di esplorazione di nuove realtà, è attenta osservazione e scoperta di sé, quasi come un sogno.
Il libro di Romano Toppan parla del viaggio, ma è esso stesso un viaggio, un percorso di apprendimento delle caratteristiche appartenenti ad altri paesi e culture, ma anche  e soprattutto è una scoperta di se stessi, del proprio senso di appartenenza e di apertura alle dinamiche esterne e sconosciute. Il libro comunica al lettore  la vera anima del viaggio e del viaggiatore, colui che scopre e si mette in gioco per cambiare, per andare oltre la propria appartenenza d’origine ed essere presente, solamente essere nel luogo in cui si trova.

Eleonora Biral

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