VENERE II, RECLUTAMENTO PAZIENTI NELLE ULSS VENETE PER UNO STUDIO SULL’INFARTO MIOCARDICO Reviewed by on . Rating: 0

VENERE II, RECLUTAMENTO PAZIENTI NELLE ULSS VENETE PER UNO STUDIO SULL’INFARTO MIOCARDICO

VENERE II, RECLUTAMENTO PAZIENTI NELLE ULSS VENETE PER UNO STUDIO SULL’INFARTO MIOCARDICO

Venere II, promosso dall’Ulls 10, è il nuovo registro epidemiologico regionale sull’infarto miocardico acuto. Un nome più che consono perchè, copiato dall’astrologia, indica la capacità affettiva, e per estensione del
significato è anche il modo di curare sé stessi.

Porta la numerazione n. 2 perchè è il secondo di questi progetti, in quanto negli anni 2002-2003, su iniziativa spontanea di alcuni centri cardiologici della Regione Veneto, fu effettuato gia’ uno studio clinico epidemiologico sull’infarto miocardio acuto, denominato appunto “Studio Venere”, i cui risultati sono stati oggetto di valutazione per lo sviluppo della Rete dell’Infarto.

Sulla linea di quell’importante esperienza dal 1 ottobre è iniziato il reclutamento volontario dei pazienti ricoverati con questa patologia nelle cardiologie delle Ulss venete.

E’ trascorso un decennio e  le statistiche della Società Italiana di Cardiologia Invasiva, GISE, rileverebbero che il trattamento dell’infarto sarebbero migliorabili.

Premesse importanti per una importante reazione da parte dell’Ulss 10, che, con il coordinamento del dottor Francesco Di Pede, direttore della Cardiologia diagnostico-interventistica e in collaborazione con i Presidenti delle Società Scientifiche Cardiologiche Loris Roncon dell’ANMCO, Giuseppe Tarantini del GISE e Cristina Basso del SIC, ha promosso l’iniziativa Venere II, il registro epidemiologico sull’infarto miocardico acuto.

31 le cardiologie venete coinvolte nell’esperimento sorto per valutare l’epidemiologia certa dell’infarto miocardico acuto allo scopo di migliorare la pratica clinica e di fotografare le strategie terapeutiche adottate; da qui i risultati che servono da confronto con dati che varcano confini nazionali.

Venere II ha un percorso bifasico: il primo è iniziato il primo ottobre e ha una durata di 6 mesi, mentre il secondo segmento progettuale durerà un mese e verrà attivato a cadenza annuale, come strumento di verifica delle cardiologie nel trattamento dell’infarto.
“Questo importante impegno dei cardiologi della nostra Regione contribuirà a migliorare ulteriormente l’offerta di trattamento dell’infarto miocardico acuto nel contesto della “Rete per l’Infarto” già operante nel nostro territorio”, spiega il dottor Francesco di Pede.
“Ovviamente la collaborazione dei pazienti sarà indispensabile affinché questo studio possa raccogliere dati oggettivi e utilizzabili anche da parte delle istituzioni”.

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