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23 SETTEMBRE 1941, IL SACRIFICIO DI SALVO D’ACQUISTO

23 SETTEMBRE 1941, IL SACRIFICIO DI SALVO D’ACQUISTO

“Se muoio per altri cento, rinasco altre cento volte: Dio è con me ed io
non ho paura.”
La frase attribuita a Salvo d’Acquisto 71 anni dopo vive nel ricordo di tutti, per quel sacrificio che gli costò la vita ma che gli permise di salvare altre vite umane.

Arruolato giovanissimo nei Carabinieri, arrivò al grado di Vice Brigadiere e fu assegnato alla stazione di Torrimpietra, una zona oggi frazione del Comune di Fiumicino.

Qui il 22 settembre alcuni soldati tedeschi, durante appunto la seconda guerra mondiale, morirono per lo scoppio di una bomba a mano, fatto che fece reagire il comandante del reparto tedesco che attribui la colpa ad un attentato chiedendo la collaborazione dei Carabinieri della locale stazione temporaneamente comandata da Salvo per l’assenza del Comandante.

Salvo fece le sue indagini e il giorno seguente spiegò che il caso era frutto di un mero incidente ma non venne creduto, quindi il 23 settembre, dopo rastrellamenti, vennero catturati a caso 22 abitanti della zona, tra cui lo stesso D’Acquisto.

Ostaggi e l’eroe carabiniere furono malmenati e portati fuori città per scavare un’enorme fossa comune che sarebbe stata l’ultima loro dimora dopo la fucilazione.

Il destino era segnato per tutti ma Salvo d’Acquisto si immolò autoaccusandosi dell’attentato e mentre tutti gli altri venivano lasciati liberi veniva ucciso, a nemmeno 23 anni.

Le sue spoglie sono conservate nella cappella della Basilica di Santa Chiara di Napoli. Succedeva, appunto il 23 settembre 1941. Per non dimenticare.

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