“NO!”- IL DIRETTORE DELL’USSL 10 TUONA CONTRO L’ACCATTONAGGIO IN ZONA OSPEDALE
Sono in aumento le persone che richiedono denaro utilizzando lo strumento dell’accattonaggio. Anche in forma petulante o molesta.
Un fenomeno frequente soprattutto nelle vie dei centri storici, alle intersezioni stradali, nei parcheggi pubblici e dei supermercati, nei luoghi dove c’è un grande passaggio di persone, come anche davanti alle chiese e agli ospedali.
Ed è proprio qui, nei pressi dei questi presidi, in particolare a San Donà di Piave, che si verifica il fenomeno. Il Direttore generale dell’Ulss10 Carlo Bramezza lo spiega partendo dalle segnalazioni che gli giungono dai cittadini e dal personale, “attaccati” da continue e insistenti richieste di elemosina.
“Considerato che le forze dell’ordine, polizia locale in primis, sono già al corrente della situazione, e che i mezzi per intervenire sono quelli che sono, invito i cittadini a non dare elemosine a queste persone. Così facendo possiamo cercare di limitare, e per quanto possibile eliminare, un fenomeno che va assolutamente condannato nel momento in cui viene limitata la libertà di una persona, in particolare se anziana, spesso debilitata e psicologicamente provata”, spiega Bramezza in un clima dove la gente pare esasperata dalle continue richieste.
Secondo quanto ricostruito dalla direzione generale dell’Ulss10, gli accattoni si accaniscono in particolare con gli anziani, alcuni dei in risposta al rifiuto di lasciare denaro, sarebbero stati ripresi verbalmente in malo modo.
Stessa storia di richiesta di denaro anche nelle aree di soste circostanti l’ospedale di Portogruaro, anche se in questo caso trattasi di parcheggiatori abusivi, extracomunitari che in passato hanno aggredito anche una donna agente della Polizia Locale.
Un fenomeno da contrastare quindi, anche dicendo no all’accattone, negazione che va poi a completare il risultato della limitazione dei disagi grazie all’utilizzo di telecamere a circuito chiuso e agli intensificati controlli della polizia locale.
