CASO CROCE ROSSA DI JESOLO, IL SINDACO ZOGGIA: “STANCO DI QUESTO GIOCO DEL POLIZIOTTO BUONO E POLIZIOTTO CATTIVO”
Il primo cittadino di Jesolo, Valerio Zoggia interviene sulla vicenda del centro della Croce rossa di Jesolo e su alcune modalità scelte dalla stampa nel riportare le notizie:
“Sono molto stanco di questo teatrino messo in piedi dalla stampa tra me e il prefetto di Venezia che ricorda molto il gioco del poliziotto buono e poliziotto cattivo. Io sto rappresentando la mia comunità, a fronte di un problema rappresentato dai casi di COVID-19 registrati nell’ultimo mese all’interno della sede della Croce rossa italiana di Jesolo. Rispetto a questo problema mi sono rivolto alle istituzioni preposte e con le quali mi rapporto per trovare soluzioni e non certo per fare polemica, dispensare consigli o fare pressioni. Tuttavia nel modo di riportare le azioni intraprese da questa amministrazione sembra si voglia cercare lo scontro, cosa non vera. Come sindaco ho ascoltato le ragioni del prefetto di Venezia e io ho avuto modo di esprimere le mie e quelle della mia comunità e sono consapevole che entrambi stiamo affrontando una situazione delicata.
Sull’intera vicenda l’ascolto c’è stato e non abbiamo girato la testa dall’altra parte. A fronte poi dei nuovi casi di positività ho chiesto al Comitato regionale veneto della Croce rossa italiana il commissariamento della struttura di Jesolo, inoltrando anche al prefetto Zappalorto la comunicazione in spirito di collaborazione. Da parte del Comune non c’è stata alcuna diffida in procura. Certo, siamo contrari all’uscita dal centro degli ospiti risultati negativi perché, visti i recenti casi, pensiamo che in una comunità chiusa come quella della Croce rossa ci sia il rischio di ulteriori positivizzazioni e di trasmissione del virus in città. Un principio di buon senso che chiederemmo anche se casi di COVID-19 si registrassero in strutture turistiche della località. Con grande fatica la città sta cercando di sostenere la ripresa e in fatto di accoglienza Jesolo ha fatto la sua parte; un ruolo possano averlo anche altre realtà locali tra le oltre quaranta che fanno parte della città metropolitana di Venezia”.