FRACASSO (PD): “LAUREA IN MEDICINA A TREVISO, SERVE SOLUZIONE ALTERNATIVA SUL FINANZIAMENTO. IL CONTENZIOSO CON IL GOVERNO NON FARÀ APRIRE LE AULE A SETTEMBRE”
“Prima ancora del corso di laurea in medicina, la cui programmazione come ben sa il rettore di Padova è stabilita a livello nazionale, ciò che serve è aumentare i posti nelle scuole di specializzazione, le uniche in grado di garantire la formazione dei dirigenti medici. Di questo il Veneto ha bisogno come il pane. Il corso di laurea in Medicina a Treviso è un elemento accessorio su cui è urgente trovare una soluzione alternativa sulle risorse: non possiamo sottrarre fondi all’assistenza dei cittadini perché stiamo parlando di università e non di servizio sanitario. È questo Zaia lo sapeva e lo sa bene. Noi siamo disponibili a tornare in Consiglio per modificare la norma finanziaria, perché andando avanti col contenzioso legale non si riuscirà certo ad aprire le aule a settembre”.
È quanto affermato dal capogruppo del Partito Democratico, Stefano Fracasso, in merito all’impugnativa da parte del Governo del Pdl relativo al corso di Laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Azienda Ulss 2 e il ricorso annunciato dalla Regione.
“Il corso è una risposta parziale alla formazione e per questo lo scorso aprile abbiamo votato con convinzione a favore; c’è un gran bisogno di formare nuovi studenti in medicina, ma non possiamo finanziarlo con i fondi destinati ai servizi sanitari e ospedalieri, è chiaramente un controsenso. Il Governo ha ragione e le impuntature di Zaia sono pretestuose. Aprire il contenzioso davanti alla Corte Costituzionale non agevolerà l’inizio del corso il prossimo autunno, ma servirà ad allungare i tempi e ad uscire sconfitti in Corte, che in questo senso si è espressa più volte. Se l’obiettivo è aumentare il numero degli studenti in medicina – questo l’appello del capogruppo dem - facciamo insieme un piccolo sforzo. Se invece si cerca un motivo di conflitto con il Governo da usare anche in campagna elettorale, la strada del ricorso è giusta per andare a sbattere, anche se l’esito lo conosceremo solo dopo le elezioni di settembre. Ma non porterà ad alcun risultato per la sanità veneta”.
Fonte: Comunicato stampa