ELEZIONI FONDAZIONE ENASARCO:I SINDACATI DEGLI AGENTI DI COMMERCIO CHIEDONO IL RINVIO “SCELTA INDISPENSABILE PER CONSENTIRE UNO SVOLGIMENTO PARTECIPATO E REGOLARE” Reviewed by on . Rating: 0

ELEZIONI FONDAZIONE ENASARCO:I SINDACATI DEGLI AGENTI DI COMMERCIO CHIEDONO IL RINVIO “SCELTA INDISPENSABILE PER CONSENTIRE UNO SVOLGIMENTO PARTECIPATO E REGOLARE”

ELEZIONI FONDAZIONE ENASARCO:I SINDACATI DEGLI AGENTI DI COMMERCIO CHIEDONO IL RINVIO  “SCELTA INDISPENSABILE PER CONSENTIRE UNO SVOLGIMENTO PARTECIPATO E REGOLARE”

 

“Anche F.N.A.A.R.C. – Federazione Nazionale Associazioni Agenti e Rappresentanti di Commercio, aderente a Confcommercio, ha sottoscritto, unitamente a tutti i sindacati della categoria ed alla stessa Fondazione Enasarco,  la lettera aperta al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte ed ai Ministri del Lavoro, Nunzia Catalfo e dell’Economia, Roberto Gualtieri, per chiedere lo slittamento delle elezioni per il rinnovo degli organi dell’ente, a tuttoggi fissate, in modalità telematica, per il periodo 17-30 aprile 2020.”

 

A comunicarlo è Stefano Montesco, Presidente del sindacato metropolitano degli agenti di commercio veneziani.

 

I provvedimenti assunti da Governo e Regioni, a partire dal mese di febbraio per far fronte all’emergenza sanitaria, hanno infatti impedito le attività essenziali di informazione, incontro e confronto tra elettori e candidati.

“La campagna elettorale per il rinnovo degli organi della Fondazione Enasarco pertanto è stata  impossibile – continua il Presidente della F.N.A.A.R.C. veneziana – Non c’è stato nemmeno quel periodo minimo, espressamente stabilito dalle norme vigenti, per un confronto con gli elettori. Come F.N.A.A.R.C. metropolitana avevamo già in agenda tre incontri sul territorio, ovviamente annullati a causa delle disposizioni per il contenimento del virus. Ciò ha creato una situazione di criticità oggettiva, che non può essere ignorata.”

In tutto il Paese gli aventi diritto al voto sono quasi 300.000; una considerevole parte non ha ancora fornito la propria PEC, determinando l’obbligo per la Fondazione Enasarco di recapitare circa 75.000 certificati elettorali a mezzo raccomandata, con le implicazioni che è facile immaginare (rallentamento del servizio postale, sedi di lavoro chiuse).

Oltre a ciò, la quasi totalità delle imprese preponenti (agenzie, società di rappresentanze, ecc.), cui spetta l’elezione di un terzo dell’assemblea, saranno impossibilitate ad esprimere il voto, fintanto che non termini l’attuale situazione di lockout.

“Per questo abbiamo ritenuto doveroso scrivere tutti insieme, senza distinzione di rappresentanza, questa lettera al Governo  – conclude Montesco – per richiamarlo alle proprie responsabilità, evidenziando che uno Stato, che si fonda su principi democratici, non può ritenere ammissibile che si realizzi una lesione del diritto, tanto dei candidati, impediti a svolgere in modo pieno e libero le attività tipiche di qualsiasi campagna elettorale, quanto degli elettori nel poter formare le proprie scelte di voto in modo informato e consapevole.”

Fonte: Comunicato stampa

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