CONSORZIO VENEZIA NUOVA, ZOTTIS E PIGOZZO (PD): “GESTIONE COMMISSARIALE FALLIMENTARE: APRIRE UNA NUOVA FASE VALORIZZANDO LA PROFESSIONALITÀ DEI LAVORATORI” Reviewed by on . Rating: 0

CONSORZIO VENEZIA NUOVA, ZOTTIS E PIGOZZO (PD): “GESTIONE COMMISSARIALE FALLIMENTARE: APRIRE UNA NUOVA FASE VALORIZZANDO LA PROFESSIONALITÀ DEI LAVORATORI”

CONSORZIO VENEZIA NUOVA, ZOTTIS E PIGOZZO (PD):  “GESTIONE COMMISSARIALE FALLIMENTARE: APRIRE UNA NUOVA FASE VALORIZZANDO LA PROFESSIONALITÀ DEI LAVORATORI”

“Il test di sollevamento delle paratoie a Chioggia è andato bene e questa è un’ottima notizia. Un motivo in più per sciogliere i troppi nodi sulla futura gestione del Mose e la valorizzazione del personale”.

È quanto affermano i Consiglieri regionali del Partito Democratico Francesca Zottis e Bruno Pigozzo all’indomani del secondo giorno di prove (che non ha  fatto registrare alcun problema) e della contemporanea relazione sui conti del Consorzio Venezia Nuova.

“Alla luce del resoconto, appare ancora più evidente la necessità di uscire dalla fase emergenziale, abbandonando la gestione commissariale e aprire una nuova fase che dia certezze sull’intero sistema relativo al completamento, collaudo, funzionamento e manutenzione del Mose, difendendo la professionalità di circa 250 lavoratori, una professionalità che non si improvvisa in qualche settimana”.

“I risparmi durante il periodo di commissariamento mostrati con orgoglio, sono in realtà la conseguenza inevitabile di una produzione praticamente ferma. Anzi -  polemizzano i due consiglieri dem - solo nel 2019 stati spesi ben due milioni in consulenze esterne, talvolta ricorrendo a personale addirittura in pensione, quando gran parte delle professionalità erano già presenti in azienda. E nella relazione mancano i dati relativi alle prestazioni dal 2015 al 2018! Alla luce di tutto ciò crediamo sia indispensabile mettere fine a questa gestione e per ripartire torniamo a chiedere l’istituzione di una cabina di regia con Regione, Città metropolitana di Venezia, Autorità portuale, ministero dei Trasporti e ministro dell’Ambiente con compiti di indirizzo sia sugli interventi di gestione del sistema Mose che sul monitoraggio delle relative opere di compensazione ambientale che permetterebbe anche di dare risposte certe ai lavoratori. Questa richiesta era stata approvata all’unanimità dal Consiglio regionale nel 2018, ma finora è rimasta lettera morta”.

Fonte: Comunicato stampa

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