SANITÀ E SOCIALE, PD ALL’ATTACCO: “LA RIFORMA DEL 2016 È STATA UN FALLIMENTO: LA RIDUZIONE DELLE ULSS E L’ACCENTRAMENTO DI AZIENDA ZERO HANNO ALLONTANATO I SERVIZI DAI CITTADINI” Reviewed by on . Rating: 0

SANITÀ E SOCIALE, PD ALL’ATTACCO: “LA RIFORMA DEL 2016 È STATA UN FALLIMENTO: LA RIDUZIONE DELLE ULSS E L’ACCENTRAMENTO DI AZIENDA ZERO HANNO ALLONTANATO I SERVIZI DAI CITTADINI”

SANITÀ E SOCIALE, PD ALL’ATTACCO: “LA RIFORMA DEL 2016 È STATA UN FALLIMENTO: LA RIDUZIONE DELLE ULSS E L’ACCENTRAMENTO DI AZIENDA ZERO HANNO ALLONTANATO I SERVIZI DAI CITTADINI”

“La riforma sanitaria con la riduzione delle Ulss e la nascita dell’Azienda Zero è stata un fallimento, con un accentramento mai visto e un progressivo abbandono del territorio. Per i cittadini i servizi  sono diventati più lontani: più distanti geograficamente, più distanti nei tempi di accesso”.

E’ quanto affermano il consigliere del Partito Democratico Claudio Sinigaglia e il capogruppo Stefano Fracasso che oggi a Padova hanno presentato le Proposte di programma su sanità e sociale del PD insieme al segretario regionale Alessandro Bisato, al coordinatore del gruppo strategico dem sulla sanità Claudio Beltramello e ai componenti del gruppo Margherita Miotto e Cristiano Samueli.

“I problemi sono sotto gli occhi di tutti, nonostante la propaganda di Zaia. La riduzione delle Ulss ha portato a una concentrazione di attività negli hub, indebolendo gli ospedali periferici che sono in difficoltà per la mancanza di personale. I medici scappano nel privato, non solo per una questione economica, ma perché sono stressati. E la carenza non riguarda solo i medici ospedalieri, basti pensare alla mancanza di psichiatri, educatori, infermieri per l’assistenza domiciliare o educatori sul territorio”, denunciano dal Partito Democratico.

“Zaia nelle ultime settimane ha più volte celebrato le aperture serali, festive e prefestive. Ma  i numeri raccontano una  storia diversa: appena 136mila prestazioni che riguardano esclusivamente la diagnostica di immagine con 315 mammografie serali e 299 Tac nei giorni festivi, poche rispetto ai più di 4  milioni di prestazioni di diagnostica  fatte in orario normale. I cittadini ormai saltano a piè pari il servizio pubblico e si rivolgono direttamente al privato”

Altra nota particolarmente critica è quella delle liste di attesa:
“Continuano a gonfiarsi, il sistema del ‘galleggiamento’ alla fine non risolve niente e spinge gli utenti a rivolgersi al privato. Utenti che troppo spesso si vedono indicare ambulatori a 50 chilometri di distanza per una visita specialistica”. 

Dal Pd arriva l’attacco anche sulle Medicine di gruppo integrate:
“Dovevano essere la grande novità per affrontare la cronicità sul territorio: annunciate in 300, ne sono state attivate appena 75, di cui 18 ex novo. È un modello che nei fatti è stato abbandonato, preferendo appaltare servizi a strutture private!”.  Tra gli altri punti delicati, c’è anche Psichiatria: “Viene riservato appena il 3% del bilancio, anziché il 5%, una delle percentuali più basse d’Italia”.

“Per quanto riguarda le proposte, spiegano gli esponenti dem, è necessario riavvicinare il servizio al cittadino, renderlo più accessibile e più temepestivo, riportare al centro l’integrazione sociosanitaria che ha sempre caratterizzato il modello veneto, ridando forza al ruolo dei sindaci. Ma, soprattutto, è indispensabile, mettere nuovamente al centro il territorio: distretti, attivazione di tutte le strutture intermedie e delle medicine di gruppo integrate, investimento di personale e attrezzature sugli ospedali spoke. Crediamo sia indispensabile attivare un Piano straordinario di assistenza domiciliare per ogni Ulss”.

“C’è poi il fronte della prevenzione, dove è necessario agire a 360 gradi; dall’ambiente di vita e di lavoro fino alle dipendenze che siano da droga o da alcool fino alla ludopatia. Intendiamo  destinare alla prevenzione, ogni anno, una somma non inferiore al 5% del Fondo sanitario regionale”.

Infine,  la riforma delle Ipab con garanzia della quota sanitaria a tutti i non autosufficienti: “La stiamo aspettando da quasi vent’anni, terminerà un’altra legislatura con ‘l’eccellente Veneto’ ancora inadempiente. E mentre le famiglie costrette a pagare rate salatissime si disperano, i privati ringraziano e si sfregano le mani”. 

Fonte: Comunicato stampa

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