SINIGAGLIA (PD): “CON LE NUOVE REGOLE SULLA RESIDENZA, MIGLIAIA DI FAMIGLIE A RISCHIO SFRATTO E ALTRE CON CANONI INSOSTENIBILI: È IL FALLIMENTO DI UNA RIFORMA INAPPLICABILE. L’ASSESSORE LANZARIN VENGA A RIFERIRE SULLA SITUAZIONE, ATER PER ATER” Reviewed by on . Rating: 0

SINIGAGLIA (PD): “CON LE NUOVE REGOLE SULLA RESIDENZA, MIGLIAIA DI FAMIGLIE A RISCHIO SFRATTO E ALTRE CON CANONI INSOSTENIBILI: È IL FALLIMENTO DI UNA RIFORMA INAPPLICABILE. L’ASSESSORE LANZARIN VENGA A RIFERIRE SULLA SITUAZIONE, ATER PER ATER”

SINIGAGLIA (PD): “CON LE NUOVE REGOLE SULLA RESIDENZA, MIGLIAIA DI FAMIGLIE A RISCHIO SFRATTO E ALTRE CON CANONI INSOSTENIBILI:  È IL FALLIMENTO DI UNA RIFORMA INAPPLICABILE. L’ASSESSORE LANZARIN VENGA A RIFERIRE SULLA SITUAZIONE, ATER PER ATER”

“Dal primo luglio, solo nelle province di Venezia e Treviso, circa 2800 famiglie sono a rischio sfratto per le nuove regole sugli alloggi popolari. Siamo di fronte a una potenziale ‘bomba sociale’, l’assessore Lanzarin venga in Commissione a riferire, dati alla mano, qual è la situazione Ater per Ater”.

È quanto chiede Claudio Sinigaglia, consigliere del Partito Democratico a pochi giorni dall’entrata in vigore dei nuovi requisiti fondamentali di residenza, introdotti con la legge dell’ottobre 2017 e il relativo regolamento attuativo.

“Avevamo già avvisato che con questi provvedimenti si andava a gettare altra benzina sul fuoco: in Veneto dal 2009 al 2017 sono stati emessi oltre 39mila provvedimenti di sfratto, 62.791 invece le richieste di esecuzione. Ora per gli alloggi popolari serve una soglia Isee inferiore ai 20mila euro per ottenere o mantenere gli alloggi e non dimentichiamo che gli inquilini, molto spesso, appartengono alle fasce più fragili della popolazione. Vorremmo sapere quanti sono costretti alla decadenza? Questa situazione, purtroppo, era prevedibile: per evitare conseguenze drammatiche avevamo chiesto di inserire un canone di permanenza, innalzando la quota Isee-Erp a 23mila euro, per garantire una soglia di tolleranza che evitasse la decadenza dopo cinque anni, come già previsto in altre Regioni, proposta bocciata dalla maggioranza – ricorda Sinigaglia – Adesso chiediamo alla Giunta e in particolare all’assessore Lanzarin di fare chiarezza sui numeri di ogni singola Ater: quante famiglie andranno in decadenza? Quante dovranno pagare un canone maggiorato e a quanto ammonta l’aumento? Dobbiamo avere dati certi, in modo da poter intervenire immediatamente per evitare ulteriori ingiustizie e storture”.

Fonte: Comunicato stampa

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