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LEGAMBIENTE: “CI SIAMO ROTTI I POLMONI!” LO SLOGAN CONTRO LO SMOG

LEGAMBIENTE: “CI SIAMO ROTTI I POLMONI!” LO SLOGAN CONTRO LO SMOG

Con un ecoblitz a Verona Legambiente incoraggia i Sindaci ad agire uniti e lancia le proposte per rispondere in maniera strutturale all’emergenza smog nelle città venete, causato dall’eccessivo utilizzo di auto e vicoli a motore.

«Siamo qui per dimostrare il nostro appoggio a quelle amministrazioni che fanno qualcosa per tutelare la salute pubblica dall’inquinamento atmosferico e per ribadire che rispondere all’allarme smog nella nostra Regione è necessario ed urgente. E bisogna superare questo approccio emergenziale per intervenire con soluzioni strutturali; – dichiara Luigi Lazzaro, Presidente di Legambiente Veneto – serve innanzitutto ampliare a tutti i Comuni veneti l’applicazione dell’Accordo Padano e di conseguenza vincolare la Regione Veneto ad un serio impegno di coordinamento sull’applicazione delle direttive oltre che mettere in campo strumenti e risorse per la prevenzione del problema rivedendo anche l’ormai vetusto Piano di Tutela e Risanamento dell’Aria. Un Accordo di bacino che comunque deve essere riformulato fondando le proprie azioni su un vincolante Piano Unico Nazionale anti-inquinamento.».

Secondo Legambiente, per uscire dall’emergenza smog sarà inoltre necessario che la Regione faccia immediatamente importanti investimenti sul Trasporto Pubblico Locale, togliendo risorse dal trasporto su gomma a favore di quello collettivo, e che i Comuni realizzino Piani Urbani di Mobilità Sostenibile. I PUMS offrono un’occasione per promuovere soprattutto una mobilità pubblica e privata attiva (piedi e bici) e con mezzi a zero emissioni (dalla micromobilità all’autobus e l’elettrico). Una nuova mobilità quindi, che permetterebbe di ridurre drasticamente il numero totale di veicoli in circolazione e di liberare vaste aree di città, per esempio le aree di parcheggio che potrebbero essere destinate ad altri usi.

Per Legambiente è utile prevedere nelle città l’introduzione target di mobilità vincolanti, con obiettivi di ripartizione modale degli spostamenti quali la realizzazione di zone centrali a pedaggio (come Area C a Milano) e più vaste zone a emissioni limitate (Low Emission Zone), così come previste (e mai incentivate) anche nel PTRA della Regione Veneto, con pedaggi elevati di ingresso per i veicoli più inquinanti.

Servirà, infine, sviluppare un sistema strutturale di controlli che ad oggi manca e che continua ad impedire una sicura applicazione delle direttive dell’Accordo.

M.C.

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Fonte: Comunicato Stampa

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