OSPEDALE SAN DONÀ: ESEGUITO IL PRIMO PARTO CESAREO “DOLCE”; LA MAMMA ABBRACCIA SUBITO IL SUO NEONATO Reviewed by on . Rating: 0

OSPEDALE SAN DONÀ: ESEGUITO IL PRIMO PARTO CESAREO “DOLCE”; LA MAMMA ABBRACCIA SUBITO IL SUO NEONATO

OSPEDALE SAN DONÀ: ESEGUITO IL PRIMO PARTO CESAREO “DOLCE”; LA MAMMA ABBRACCIA SUBITO IL SUO NEONATO

Eseguito nella mattinata di venerdì 22 dicembre all’ospedale di San Donà di Piave il primo parto cesareo “dolce”.

La neomamma, che ha accettato questo nuovo approccio al parto chirurgico, ha dato alla luce un meraviglioso maschietto di 53 centimetri e dal peso di 3 chili e 850 grammi.

Si tratta di una novità assoluta all’Ulss4, che ha interessato le unità di Ostetricia e Ginecologia le quali, guidate dal dottor Mario Marando e affiancate dal personale ostetrico e di sala operatoria dell’unità di Anestesia e Rianimazione con il dottor Fabio Toffoletto, hanno portato avanti con successo l’operazione.

Presenti inoltre al momento del parto anche il direttore del dipartimento Materno Infantile Piergiuseppe Flora e la pediatra Antonella Tonetto.

Con il “parto cesareo dolce” la mamma ha potuto partecipare attivamente alla nascita analoga al parto naturale. Infatti, nel momento in cui il neonato è stato estratto dall’utero, il personale ha abbassato il telo divisorio tra il campo operatorio e la gestante, in modo da renderle visibile il tutto.

Il neonato è stato poi posizionato sul torace della madre per l’immediato contatto pelle a pelle, asciugato e coperto con teli riscaldati ed immediatamente lasciato in quella posizione per circa un’ora. Il cordone ombelicale è stato poi clampato e reciso dopo 60 secondi dalla nascita.

I vantaggi del contatto pelle a pelle (in gergo skin to skin) per il neonato e la madre sono molteplici: innanzitutto, un miglior adattamento alla vita extrauterina, successivamente una consistente riduzione dello stress neonatale, uno stimolo di comportamenti istintivi di attaccamento al seno materno ed infine la possibilità per la neomamma di poter abbracciare subito il proprio figlio.

“In primis congratulazioni alla mamma per il lieto evento; – commenta il direttore generale dell’Ulss4 Carlo Bramezza – ma plauso va anche a tutto lo staff che ha eseguito il parto cesareo “dolce”, al direttore dell’Ostetricia dottor Marando e alla sua equipe, ai primari di Anestesia e di Pediatria. Con questo nuovo approccio chirurgico, che richiede un impegno maggiore sia per il personale che esegue il parto e sia per l’allestimento della sala operatoria, all’Ulss4 è stato aggiunto un nuovo tassello all’umanizzazione delle cure, facendo vivere alla neomamma le emozioni di un parto naturale”.

Dal punto di vista clinico, la nuova procedura prevede una specifica preparazione della sala operatoria, mirata all’aumento della temperatura ambientale, al diverso posizionamento degli elettrodi per il monitoraggio materno (in modo da lasciare il torace della mamma libero per il contatto pelle a pelle) e al posizionamento delle braccia della gestante (così da essere lasciate libere di muoversi).

Alla consegna del bambino alla madre i ginecologi devono provvedere al cambio dei guanti e il campo operatorio dev’essere ripristinato con l’apposizione di un nuovo telo chirurgico divisorio. Inoltre, per tutto l’intervento e per le successive due ore un’ostetrica/ infermiera deve spesso affiancare mamma e neonato, controllando il corretto posizionamento sul torace materno ed i parametri vitali e lasciando poi il neonato libero di cercare il seno e di iniziare la prima poppata quando lo desidera.

Fonte: Comunicato stampa

 

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