SINIGAGLIA, MORETTI, PIGOZZO, SALEMI (PD): “ACCOLTE IN COMMISSIONE MOLTE NOSTRE PROPOSTE, MA NON CI SONO ANCORA RISPOSTE PER NON AUTOSUFFICIENZA” Reviewed by on . Rating: 0

SINIGAGLIA, MORETTI, PIGOZZO, SALEMI (PD): “ACCOLTE IN COMMISSIONE MOLTE NOSTRE PROPOSTE, MA NON CI SONO ANCORA RISPOSTE PER NON AUTOSUFFICIENZA”

SINIGAGLIA, MORETTI, PIGOZZO, SALEMI (PD): “ACCOLTE IN COMMISSIONE MOLTE NOSTRE PROPOSTE,  MA NON CI SONO ANCORA RISPOSTE PER NON AUTOSUFFICIENZA”

“Soddisfatti perché gran parte delle nostre proposte sono state accolte, ma continueremo il pressing su alcune questioni fondamentali, come la non autosufficienza, la cronicità e la carenza di medici, visto che non abbiamo avuto risposte significative. Per questo, adesso, la nostra battaglia si sposterà in Consiglio”. Così Claudio Sinigaglia, Alessandra Moretti, Bruno Pigozzo e Orietta Salemi (Partito Democratico) commentano il via libera della Quinta commissione al Piano sociosanitario regionale che ora dovrà passare al vaglio della Prima commissione e quindi approdare in aula.

“Avevamo presentato una poderosa manovra con 22 obiettivi prioritari per attualizzare, aggiornare e migliorare il Pssr 2019/2013 e abbiamo avuto riscontri positivi”, proseguono i consiglieri democratici, elencando poi le proposte accolte: 1) Aumento delle strutture intermedie, in particolare nelle zone con specificità, da riportare nelle schede territoriali; 2)attivazione del piano straordinario distrettuale per l’assistenza domiciliare; 3) operazione trasparenza per sapere ogni anno  chi sono i privati che sono stati  finanziati e quanto hanno ricevuto; 4) recepimento dell’accordo con i sindacati per aumentare l’attività ispettiva dello Spisal e garantire maggior sicurezza nei posti di lavoro; 5) fascicolo sanitario elettronico e attivazione della tessera sanitaria elettronica entro il 2019; 6) inserimento del capitolo disabilità, con registro in ogni Ulss delle liste d’attesa per inserimento delle persone con disabilità nei centri diurni e nelle comunità residenziali, oltre carta servizi per disabili; 7) possibilità di attivare le fondazioni di comunità e/o di partecipazione per il ‘Dopo di noi’; 8) attivazione nei pronti soccorso di spazi dedicati alle persone disabili o non autosufficienti; 9) attivazione tessera elettronica per i celiaci; 10) diagnosi precoce e centri regionali di riferimento per l’autismo; 11) promozione della cultura della donazione (sangue, midollo, organi) anche con una giornata regionale dedicata; 12) recepimento direttiva europea per l’attività dei veterinari con il nuovo regolamento UE 625/17; 13) percorso di rete e preventivo per il virus West Nile; 14) estensione dei servizi farmaceutici, prevenzione e monitoraggio del funzionamento del sistema sanitario e possibile attivazione della distribuzione per conto al posto della diretta ospedaliera; 15) riconoscimento della specificità di Belluno, Laguna e Polesine;  16) attivazione del 70% delle medicine di gruppo  nel prossimo biennio; 17) inserimento del capitolo Umanizzazione delle cure e dei servizi; 18) programmazione triennale degli investimenti in sanità da parte del Consiglio regionale; 19) cooperazione allo sviluppo e solidarietà internazionale in sanità, superando la logica di emergenza per consolidare soprattutto nell’Africa subsahariana costruzioni di strutture ospedaliere monitorate negli anni; 20) reti cliniche per i disturbi del comportamento alimentare”.

“Nonostante ciò – sottolineano ancora gli esponenti democratici – problemi fondamentali restano sul tavolo. Su non autosufficienza, con la perenne attesa della riforma delle Ipab e cronicità, la Regione continua a non dare risposte, così come sul personale. Mancano tanti, troppi medici: avevamo proposto il finanziamento di almeno 300 borse di studio specialistiche, ma da parte della maggioranza non c’è stato alcun riscontro. Anche sulle liste di attesa non è stata trovata alcuna soluzione, così come è rimasto il superticket che di fatto rende più conveniente agli utenti rivolgersi alle strutture private per ottenere prestazioni sanitarie. Riporteremo le nostre proposte in Consiglio convinti che questo Piano debba essere migliorato: l’integrazione sociosanitaria è a rischio, non possiamo permettere che le venga messa sopra una pietra tombale”.

Fonte: Comunicato stampa

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