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MALTEMPO: 400.000 EURO DI DANNI ALLE OPERE DEL VENETO ORIENTALE

MALTEMPO: 400.000 EURO DI DANNI ALLE OPERE DEL VENETO ORIENTALE

Quinto giorno di emergenza idraulica per il Consorzio di bonifica Veneto Orientale: nonostante i violentissimi fenomeni atmosferici che hanno colpito il Veneto nei giorni scorsi si siano attenuati di molto, rimane alto il livello di allerta in tutto il territorio del Veneto Orientale. Fortunatamente la quantità di pioggia caduta nella giornata di ieri si attesta fra i 30 e i 40 millimetri sul comprensorio, tanto che solo 20 impianti idrovori su 80 sono stati attivati a bassa potenza, mantenendo i livelli idrometrici della rete di bonifica su livelli non elevati.

Quanto accaduto questa settimana ha pochi precedenti da quando si effettuano rilevazioni scientifiche dei fenomeni atmosferici: le precipitazioni nei bacini montani si sono aggirate complessivamente intorno ai 400-500 mm, dati simili a quelli registrati nel lontano 1966. Le onde di piena plurime si sono propagate verso valle lungo i corsi d’acqua, mentre le raffiche di vento di scirocco hanno raggiunto punte superiori ai 90 km orari e le alte maree massime hanno sfiorato i +160 cm sul medio mare. Questi fattori si sono alternati nel corso dei giorni precedenti, creando grande apprensione in diverse aree locali. Nella serata di lunedì, un secondo picco di marea ha creato condizioni di pericolo per l’arginatura sinistra del Canale Lagunare Nicesolo in comune di Concordia Sagittaria.

Martedì il Piave ha raggiunto nel medio corso livelli critici, pari a quelli del 1966. Nei comuni di Noventa e Salgareda è stato trattenuto entro gli argini dai muretti costruiti dopo la grande alluvione e dalle saccate protettive realizzate durante il misfatto. Nel basso corso del fiume le condizioni meteo-marine favorevoli hanno facilitato i deflussi verso la foce. Analoga situazione di foce si è presentata per il Tagliamento, in particolare per il suo scolmatore Cavrato. La Livenza, invece, regolata per la parte dell’affluente Cellina dalla diga di Ravedis, non ha raggiunto livelli critici, nonostante le giustificate preoccupazioni.

Dalla serata di martedì tutti e tre i grandi fiumi sono in calo, così come la rete secondaria, rientrata nella nottata fra lunedì e martedì. La rete di bonifica, terzo livello di rete pubblica di deflusso, non è stata interessata in modo significativo per via della mancanza di precipitazioni locali rilevanti ed ha subito la maggior parte dei danneggiamenti a causa degli eccezionali e prolungati livelli di marea che hanno contraddistinto questa ondata di maltempo.

I tecnici nel Consorzio di Bonifica stanno tuttora procedendo alla valutazione dei danni per i ripristini di somma urgenza e per le manutenzioni straordinarie, i cui danni stimati si aggirano intorno ai 400.000 Euro. In questi giorni di attività di emergenza, inoltre, il Consorzio ha sostenuto costi straordinari di gestione per 100.000 Euro.

Diventa ora fondamentale la riattivazione ed il finanziamento di un piano di grandi opere, già concepito dopo l’alluvione del 1966 e fino ad oggi attuato solo in minima parte, in modo tale da affrontare organicamente la difesa idraulica del territorio regionale, partendo prima dai grandi fiumi alpini, passando ai medi fiumi di pianura e terminando con la rete di bonifica locale che, ideata un secolo fa, necessita di importanti adeguamenti per far fronte alle trasformazioni territoriali e climatiche cui stiamo assistendo negli ultimi decenni.

 

Fonte: Comunicato stampa

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