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ENNESIMA AGGRESSIONE AL PERSONALE MEDICO NELL’ULSS4, BRAMEZZA: “E’ ORA DI PORRE UN FRENO”

ENNESIMA AGGRESSIONE AL PERSONALE MEDICO NELL’ULSS4, BRAMEZZA: “E’ ORA DI PORRE UN FRENO”

“È ora di porre un freno. Le aggressioni al nostro personale stanno aumentando in modo preoccupante. Preoccupante non solo nel numero ma nelle modalità, perché questa animosità può pregiudicare la risposta ai bisogni che ogni giorno si cerca di esaudire: piccoli e grandi che siano”. A dirlo è il primario del pronto soccorso di Jesolo, Mattia Quarta, dopo l’ennesima aggressione avvenuta a danno della dottoressa di turno A.F.C..

Il tutto è accaduto a mezzanotte circa tra domenica e lunedì, quando il medico ha visitato una bambina di 4 anni accompagnata dal nonno (residente in Svizzera) per un mal di pancia.  Al termine degli accertamenti medici, e non rilevati particolari problemi tanto che la bambina non lamentava alcuna sofferenza, il medico ha consigliato di portarla da un pediatra il giorno successivo per un ulteriore controllo . In questa fase l’uomo è andato in escandescenza, inveendo contro il medico con parole pesanti in perfetto italiano, cercando inoltre di afferrare dei “ferri” presenti in ambulatorio, tra cui pinze e forbici. Un infermiere accorso in aiuto del medico è riuscito in qualche modo a far spostare in sala d’attesa il nonno in escandescenza, dove  però, un gruppo di 6 /8 parenti li presenti ha iniziato a sua volta a offendere il personale e degli utenti che si erano lamentati delle urla.

Il caos è proseguito per circa un’ora, tra il terrore dei pazienti in attesa di visita e l’intervento di due agenti della polizia locale che, nel frattempo, erano giunti al pronto soccorso per un incidente stradale. A sedare gli animi è stato tuttavia l’intervento del gestore dell’albergo in cui alloggiavano i turisti, il quale ha più volte spiegato che la bambina non aveva nulla di preoccupante.

“Per riuscire a garantire questa attività a 360 gradi i medici e infermieri devono poter svolgere serenamente il proprio lavoro secondo le priorità stabilite nell’interesse dei pazienti – puntualizza il dottor Quarta. “Devono poter contare sulla fiducia degli utenti e il rispetto che da essa deriva. Sempre più spesso, devono invece preoccuparsi di non essere aggrediti verbalmente e fisicamente da persone che vanno in escandescenza, presumendo di sapere cosa sia opportuno fare o peggio considerando i servizi di emergenza come un self-service”.

“Sono situazioni che vanno assolutamente condannate – chiosa il direttore generale della Ulss4, Carlo Bramezza. “Oramai da tempo assistiamo sempre più a situazioni di questo tipo, abbiamo fornito i fischietti al personale più a rischio ma qui siamo andati oltre, oltre a qualsiasi rispetto delle persone e dei ruoli”.

In mattinata Bramezza ha contattato il dirigente del commissariato di Polizia di Jesolo chiedendo una maggior presenza di agenti in  pronto soccorso: “Mi è stato garantito che, oltre al tempestivo intervento in caso di chiamate d’emergenza – conclude Bramezza –  la polizia effettuerà più controlli al pronto soccorso e in particolare in orario notturno, periodo in cui il personale sanitario è maggiormente esposto ad aggressioni in presenza di utenti spesso alterati anche dal consumo di dosi massicce di alcol e di droghe”.

Fonte: comunicato stampa

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