IMPRESE, ASSESSORE AL LAVORO: “NON CONFONDERE DELOCALIZZAZIONE CON INTERNAZIONALIZZAZIONE, SCELTA VINCENTE”
“Alle imprese del Nord, e in particolare a quelle del Nordest, piace internazionalizzare, non delocalizzare”. Così l’assessore al lavoro della Regione Veneto Donazzan commenta l’ultima elaborazione del Centro Studi della Cgia del Veneto dedicata al fenomeno della delocalizzazione. “Dal mio punto di osservazione – precisa la referente delle politiche regionali per il lavoro e l’occupazione – la propensione delle aziende nordestine non è tanto verso la delocalizzazione, ovvero la chiusura di sedi e di stabilimenti in Veneto per trasferire altrove le produzioni, quanto piuttosto di internazionalizzarsi, ovvero di portare segmenti delle attività aziendali all’estero, mantenendo sempre una presenza forte e qualificata in Veneto”.
“La forza delle nostre aziende è internazionalizzare – sottolinea l’assessore – e si internazionalizza per vendere di più, e per andare incontro ai clienti. Più una impresa internazionalizza, più è solida e più fa crescere l’intera filiera del proprio tessuto di appartenenza”.
“Anche l’ultima azienda che ho visitato nei giorni scorsi, il gruppo Brenta di Molvena, – ricorda l’esponente della giunta regionale – che è azienda leader mondiale nel settore degli stampaggi per il settore automobilistico e conta quattro sedi in Italia, tra Veneto e Lombardia, ora ha aperto una sede anche in Messico, per essere più prossima al mercato americano dell’auto. L’internazionalizzazione è una strategia di crescita e di sviluppo, spesso obbligata, per essere competitivi e garantire futuro al progetto imprenditoriale”.
“Nessuna tra le crisi aziendali che la Regione sta monitorando e gestendo in questi mesi attraverso l’Unità di crisi –conclude l’assessore – è determinata da scelte di delocalizzazione; ma piuttosto da fragilità finanziaria e da scelte di governance poco lungimiranti. La Regione mette i propri strumenti, competenze e risorse, per accompagnare i processi di internazionalizzazione delle imprese, consapevole che solo così il manifatturiero, e anche il terziario del Veneto, potranno reggere il passo con la costante evoluzione dei metodi produttivi, dei prodotti e delle reti distributive e con la complessità dell’economia globale”.
Fonte: comunicato stampa