LEGAMBIENTE: LE INIZIATIVE PER LA TUTELA DEL PIAVE, “FIUME SACRIFICATO”
Riceviamo e pubblichiamo:
Il fiume celebrato dagli uomini, e nella storia, per essere stato la barriera naturale che ha consentito la difesa della patria nella prima guerra mondiale, è stato sacrificato lentamente, sistematicamente sull’altare degli interessi di pochi.
Così come durante il conflitto mondiale lungo le rive del fiume si sono levate le urla di dolore dei soldati mandati al massacro, in questi anni si sono levate le grida di allarme, di dolore, delle comunità che si affacciano sul fiume per denunciarne la scomparsa, l’uccisione, lenta.
Ora basta! Insieme vogliamo che al fiume sia restituita la vita, l’acqua.
In questi mesi sono state raccolte migliaia di firme sotto al manifesto promosso da oltre 20 Associazioni, sono state fatte molte iniziative, dalla Val Belluna alla foce, per sensibilizzare la popolazione e denunciare lo stato del fiume. È il momento di consegnare le firme raccolte e vogliamo farlo accompagnando quest’iniziativa con un’azione simbolica che riunisca il fiume.
Un fiume che esausto e sfruttato, sistematicamente, scompare con l’esile rivolo d’acqua lasciato nel suo alveo tra Cimadolmo e Maserada e ricompare, misero, a Ponte di Piave.
Nel basso corso, da Noventa di Piave in poi, ha ormai abbandonato la sua identità di portatore d’acqua dai monti rassegnandosi ad accogliere, principalmente, l’acqua del mare risalita con la marea.
Sabato 14, alle ore 11, raccoglieremo a Sernaglia della Battaglia, all’Oasi Fontane Bianche, l’acqua che sgorga dalla sorgente e la trasporteremo lungo il fiume fino a San Donà di Piave dove riuniremo il fiume.
Domenica 15 alle ore 10:30 al Parco Fluviale Riconnetteremo le acque del fiume, uniremo, simbolicamente, le acque rubate alle acque scomparse. Un simbolo che vuole richiamare le autorità, impegnate a celebrare la sacralità del fiume nella storia, che per La Piave il tempo è scaduto.
Il fiume è sacro perché porta vita e conserva la biodiversità, alimenta le falde e la vita di domani. Basta celebrazioni, ma azioni concrete che restituiscano l’acqua al fiume.
Azioni che coinvolgano tutti, nell’interesse comune della conservazione e valorizzazione del fiume. Nei prossimi giorni consegneremo le firme al Consiglio Regionale, poi al Ministero dell’Ambiente ed alla Comunità Europea.
Ricordiamo che è possibile sottoscrivere ancora la petizione on-line su Manifesto per La Piave.org. Uniti per la Piave, per la vita!
Maurizio Billotto, Vice Presidente Legambiente Veneto