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25 ANNI DI RICERCA PER IL FARMACO ANTICANCRO SENZA PRECEDENTI

25 ANNI DI RICERCA PER IL FARMACO ANTICANCRO SENZA PRECEDENTI

L’esperto mondiale di nanotecnologie in medicina Mauro Ferrari: “Una simile ricerca non sarebbe possibile in Italia”

Genio e semplicità. Mauro Ferrari, uno dei padri delle nanotecnologie biomediche e della nanomedicina, fra i più importanti scienziati italiani che lavorano all’estero, spiega con metafore e parole comprensibili ai non addetti ai lavori il nuovo nanofarmaco di cui hanno dato notizia le testate scientifiche di tutto il mondo.

INPG-pDOX – questo il nome del farmaco – è frutto di una ricerca senza precedenti durata 25 anni, “tra sconfitte e delusioni” ha detto lo stesso Ferrari nel corso della conferenza che lo ha visto ospite dell’Andos Udine a Feletto Umberto. La serata ha visto la stretta partnership dei Lyons e di Oro Caffè. “Siamo davvero onorati di aver ospitato presso la OroCaffè l’associazione Andos comitato di Udine è uno scienziato del calibro di Mauro Ferrari –  ha afferma Stefano Toppano AD Oro Caffè – perché da sempre nella nostra azienda non diamo attenzione a tematiche come l’ambiente, la salute e la ricerca”.

A introdurre la conferenza, dopo i saluti del vicesindaco del Comune di Tavagnacco, Moreno Lirutti, è stata la presidente del comitato udinese dell’Andos (Associazione Nazionale Donne Operate al Seno), Mariangela Fantin  che ha annunciato l’istituzione a breve di una borsa di studio ricordando che quest’anno Andos Udine compie 30 anni di attività. La presidente ha passato la parola all’atteso ospite Mauro Ferrari, presidente e amministratore delegato del Methodist Research Institute di Houston, nonché della “Alliance for NanoHealth” che ha lasciato ampio spazio alle domande dei presenti tra cui molte donne che combattono con il cancro al seno. Una battaglia che grazie al lavoro di Ferrari e del suo team, oggi si può combattere con un’arma in più: l’iNPG-pDox. “Entro fine anno – ha assicurato Ferrari – contiamo di portare a termine le procedure per iniziare la sperimentazione sugli esseri umani”, sperimentazione che sui topi ha dato risultati che il medico non ha esitato a definire “straordinari, senza precedenti nella ricerca sul cancro”. Il farmaco è composto da nanoparticelle in grado di penetrare direttamente nelle metastasi causate dal cancro al seno in organi come polmoni e fegato, distruggendole e sui topi nel 50% delle cavie ha portato a completa guarigione, mentre nel restante 50%  ha permesso agli animali di continuare a vivere per almeno altri 5 anni.

L’obiettivo è iniziare a breve i test sull’uomo nel 2017 con il reclutamento dei pazienti che devono rispondere a determinati requisiti.La sperimentazione si svolgerà in tre fasi, “la prima – ha spiegato – dura circa 6 mesi con 12 pazienti e serve a trovare la dose giusta e verificare la sicurezza del farmaco”. La seconda fase può durare 1 anno con 20, 25 pazienti da cui si attendono evidenze dell’efficacia e “se i risultati sono forti si può chiedere l’approvazione del farmaco, altrimenti scatta una terza fase che richiede l’arruolamento di dozzine di pazienti.

Grazie al riconoscimento reciproco tra protocolli americani ed europei, a firma Donald Trump, c’è il via libera per la fase 1, ma in Italia in un secondo momento sarà necessaria l’autorizzazione dell’Aifa (Agenzia italiana per il farmaco).

Una simile ricerca sarebbe stata possibile in Italia?. “No – ha risposto Ferrari senza esitazione  -mancano le risorse e l’approccio interdisciplinare”. Fortunatamente i brillanti esiti delle sue ricerche avranno un beneficio anche sulle pazienti italiane, ma questo lavoro di portata mondiale è made USA

Fonte: comunicato stampa

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