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COORDINAMENTO CASE DI RIPOSO V.O.: “DISCRIMINAZIONE TERRITORIALE DELLA REGIONE NEI CONTRIBUTI AGLI ANZIANI”

COORDINAMENTO CASE DI RIPOSO V.O.: “DISCRIMINAZIONE TERRITORIALE DELLA REGIONE NEI CONTRIBUTI AGLI ANZIANI”

Se avete un anziano in famiglia e volete il contributo per l’assistenza in casa di riposo guardate prima molto bene la mappatura delle differenze –  anche se sarebbe meglio dire ‘preferenze’ – che fa la Regione con le sue ULSS. Peggio per voi, dunque, se appartenete alla ULSS 4 Veneto Orientale dove innanzi ad un fabbisogno di 20milioni 631mila 952,22 EURO di contributi sanitari per gli anziani residenti la Regione ne concede solo 13 milioni 922 mila 967. Ovvero ben 6 milioni 708 mila 985 euro in meno. Pari a 373 impegnative in meno rispetto alle reali necessità della popolazione anziana. (Fonte dati: DGR del Veneto e dell’Ufficio di Statistiche della Regione Veneto).

E non va meglio alla ULSS 6 Euganea dove le impegnative fanno rilevare un saldo negativo pari a 594; così come alla ULSS 3 Serenissima (- 360), alla  ULSS 9 Scaligera (-31).

Mentre i cittadini prediletti della Regione vivono nel vicentino e nel bellunese. Così alla ULSS 1 Dolomiti (Belluno e Feltre) i contributi disponibili non mancano. Anzi, sono addirittura al di sopra del fabbisogno di ben 463 unità. Ed è significativo anche il dato della ULSS 7 Pedemontana (di Bassano e Thiene) che fa registrare 392 impegnative disponibili in più rispetto al numero di anziani richiedenti. Stessa situazione, infine, alla ULSS 8 Berica (di Arzignano e Vicenza) che fa rilevare 333 impegnative in più per la popolazione anziana. Favorita anche la ULSS 2 della Marca Trevigiana, dove gli esuberi di impegnative sono par i a 112 .

E’ questa la mappatura delle ingiustizie che la Regione ha disegnato per i suoi anziani cittadini e, soprattutto, per le famiglie che se ne prendono cura.

Risultato: mentre in alcune ULSS i contributi risultano inutilizzati. E sono 1.357 per la precisione. In quelle penalizzate, invece, ci sono 1.358 famiglie che attendono il contributo regionale per poter accedere all’assistenza dei loro cari nelle case di riposo.

Ciò che poi rende ancor più preoccupante lo scenario dell’assistenza agli anziani nella ULSS 4 “Veneto Orientale” è che ci sono 1015 posti letto realizzati e accreditati dalla Regione mentre le impegnative sono 750.  Ciò significa che il 26% dei posti letto/anziani rimane senza impegnativa/ contributo.

E c’è di più, perché la Regione ha autorizzato nella ULSS 4 la costruzione di nuove residenze per ulteriori 660 posti letto. Ma il numero di impegnative non viene adeguato. Ciò porterà, addirittura, al 55% il numero di posti letto senza impegnative/contributi.

Per questo il Coordinamento delle Case di Riposo della ULSS 4 chiede l’equa distribuzione delle risorse economiche su tutto il territorio regionale proporzionale alla popolazione anziana.

Intanto, le case di riposo delle ULSS sfavorite (dal numero insufficiente di contributi) – e costruite tra l’altro anche con finanziamenti milionari da parte della Regione – restano vuote, perché i cittadini privi di contributi regionali non possono sopportare gli interi costi delle rette; faticando tra l’altro a raggiungere l’equilibrio economico necessario alla loro sopravvivenza. Perché è chiaro che aiutare a costruire case di riposo vuote significa anche mettere a rischio migliaia di posti di lavoro di persone che, proprio nelle strutture per l’assistenza agli anziani, trovano occupazione.

Ciò che le Case di Riposo della più bistrattata ULSS 4 richiedono, con la massima urgenza, è una redistribuzione dei contributi proporzionata al fabbisogno di ciascuna ULSS. Per non lasciare a casa i quasi 400 anziani del sandonatese e portogruarese in attesa di contributi,  e per non mettere a rischio i posti di lavoro dei 900 dipendenti delle case di riposo del territorio.

Si tratta di una situazione davvero pesante per i cittadini della ULSS 4 della cui gravità la Regione sembra davvero non rendersi conto.

“Siamo tutti veneti e paghiamo tutti le stesse tasse – continua la nota del Coordinamento delle Case di Riposo della ULSS 4 -  ma in quest’ambito evidentemente i cittadini delle diverse ULSS ricevono servizi diversi”.

Tanto più che la redistribuzione dei contributi in Veneto, non implicherebbe ulteriori impegni finanziari da parte della Regione. Si tratterebbe semplicemente di togliere impegnative a chi ne ha ‘troppe’ per dare e compensare chi, per ora, non ha nulla.

Perché per adesso, la discriminazione è davvero ingiustificabile. E così se un vicentino – un bellunese o un trevigiano – può portare pressoché immediatamente il proprio caro in casa di riposo ad avere un’adeguata assistenza, un cittadino del Veneto Orientale può arrivare ad aspettare che lascino il letto circa 400 anziani ricoverati.

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