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NEL SEGNO DI KLIMT, IN MOSTRA A GORIZIA

NEL SEGNO DI KLIMT, IN MOSTRA A GORIZIA

Una parte poco conosciuta della storia culturale e artistica di Gorizia e della Mitteleuropa viene svelata dalla mostra “Nel segno di Klimt”, in corso nel museo di Santa Chiara. Una Gorizia, salotto mitteleuropeo fra tradizione e modernita’  che vede protagonisti autori della Secessione viennese.
In particolare al piano terra sono esposti materiali di artisti, anche di provenienza locale, che si sono affermati nella capitale austriaca , oppure che hanno vissuto ed operato nella Contea. Una parte significativa viene assegnata a due figure che hanno ispirato gli artisti secessionisti: Dante e Beethoven.
Come hanno spiegato i curatori, Marino De Grassi e Marina Bressan ” il principio ispiratore della mostra è la realizzazione dell’”Opera d’arte totale” per far capire al visitatore il rapporto intrinseco tra le arti: pertanto in bacheca vengono esposti anche libri come l’edizione tedesca della Divina Commedia illustrati da grandi artisti della Secessione o della Wiener Werkstätte”.

Al piano terra il percorso inizia con la figura di ALFONSO CANCIANI per proseguire con ERNST STÖHR l dipinto che ritrae il conte Ceconi, impresario cui si deve il tunnel di Piedicolle della Transalpina. Il linguaggio comune secessionista trapela anche nelle guide della stessa linea ferroviaria, nei leporelli, nei manifesti e nella grafica pubblicitaria. A Stöhr segue JETTMAR. Infine JOSEF MARIA AUCHENTALLER, artista diventato noto anche nelle nostre terre, ma abbastanza sconosciuto per quanto riguarda il suo apporto alla Secessione.

Nella parte centrale verrà illustrata su pannelli la XIV Esposizione dedicata a Beethoven con il sostegno del catalogo e di numeri della rivista. Poco conosciuta in Italia la statua del grande compositore, opera di Max Klinger, che viene commentata da passi di giornale dell’epoca c

L’allestimento del piano terrà si chiude ad alcune soluzioni adottate all’epoca dagli architetti e artisti della Secessione Viennese. Al primo piano il focus è su GUSTAV KLIMT.
Intorno a questo artista la rappresentazione del milieu culturale artistico della Vienna di fine secolo, noto e amato anche dai goriziani; in parete xilografie e calcografie originali dal 1898 al 1903, in bacheca qualche numero significativo di “Ver Sacrum”.
Il rapporto Klimt – Flöge troverà il suo spazio attraverso la ricostruzione dell’atelier di moda e alcune testimonianze originali del carteggio privato. Saranno esposti 40 fascicoli di „Ver Sacrum“ di proprietà privata.

La mostra metterà in evidenza i rapporti intrinsechi tra le capitali dell’arte, le affinità ma anche le diversità, in particolare tra Vienna e Berlino, Oscar KOKOSCHKA, ADOLF LOOS, PETER ALTENBERG, KARL KRAUS aderirono a movimenti berlinesi e lasciarono testimonianza della loro fattiva collaborazione sulla pagine di DER STURM, la rivista fondata da Walden nel 1910 che segnerà un forte richiamo per le altre avanguardie europee. Sono esposti 30 fascicoli e 12 pubblicazioni di „Der Stum“ di proprietà privata. Inoltre si potranno vedere 25 libretti per bambini illustrati da autori dell’ambito secessionista di provenienza privata.

Al secondo piano saranno, invece, documentati, con speciale insistenza sulle collezioni private, artisti riconducibili a Gorizia e alla sua Contea e o Provincia, tra cui GINO DE FINETTI, EDOARDO DEL NERI, ADOLFO LEVIER, ANTONIO CAMAUR, GEMMA VERZEGNASSI, ARTURO MARION COLAVINI, MARIO CECONI DI MONTECECON E ANTONIO BAUZON. Una sezione particolare sarà dedicata all’architettura e ai suoi protagonisti ovvero MAX FABIANI,
SILVANO BARESI, JULIUS MAYREDER, FRIEDRICH OHMANN e KARL EHN

La mostra è corredata da una serie di incontri che a partire dal mese di gennaio, hanno cadenza settimanale e/o quindicinale e che vedranno come relatori i curatori (Marina Bressan e Marino De Grassi) e insigni studiosi anche viennesi. Ogni domenica, alle 16.30, i curatori organizzano una visita guidala alla mostra.
La mostra rimarrà aperta fino al 26 marzo 2017 con il seguente orario:
venerdì e sabato: 10.00-13.00; 15.30-19.00
domenica e festivi: 10.00-13.00; 15.30-19.30
L’ingresso è gratuito.

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