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RIPARTO DELLE RISORSE FINANZIARIE ALLE ULSS EFFETTUATO ESCLUSIVAMENTE SU BASE PRUDENZIALE

RIPARTO DELLE RISORSE FINANZIARIE ALLE ULSS EFFETTUATO ESCLUSIVAMENTE SU BASE PRUDENZIALE

Riceviamo e Pubblichiamo dalla Giunta Regionale del Veneto:

“In merito alle notizie apparse sulla stampa relativa al riparto delle risorse finanziarie per le Ulss del Veneto, che si prestano a una lettura fuorviante, assolutamente parziale e tecnicamente errata, l’Ufficio stampa della Giunta Regionale puntualizza:

Con deliberazione della n. 2239 del 23 dicembre 2016 la Giunta regionale, al fine di assicurare la continuità dell’operatività alle Aziende del Servizio Socio Sanitario regionale, ha effettuato un riparto delle risorse finanziarie secondo criteri di massima trasparenza e perfettamente in linea con le vigenti indicazioni anche della Quinta commissione consiliare.

1. Premessa: il contesto

Preliminarmente è necessario ricordare come il Servizio Socio Sanitario veneto stia affrontando una fase di radicale cambiamento, attraverso l’accorpamento delle Aziende ULSS e l’attivazione dell’Azienda Zero.

Nonostante la Legge di riforma sia stata adottata alla fine dell’anno precedente, non può essere sottaciuto lo sforzo compiuto e tutt’ora in corso dalle amministrazioni aziendali per garantire la continuità dei servizi, operando nel contempo tutti gli adempimenti amministrativi, contabili, fiscali, organizzativi che comporta la riforma, operativa già dal primo gennaio. Sommessamente, si sottolinea come non si siano verificate disfunzioni nel cambiamento, a differenza di quanto la storia ci insegna essersi verificato in altre Regioni.

A fronte delle innumerevoli attività amministrative resesi necessarie per garantire la piena continuità dei servizi, sicuramente il tema del finanziamento non rappresenta una priorità nell’immediato: pertanto, la Giunta ha ritenuto sufficiente garantire la stabilità del finanziamento, rinviandone la definizione puntuale al verificarsi di due condizioni:

a) il ripensamento dei criteri di finanziamento delle Aziende del SSR, ora mutate profondamente nei loro assetti territoriali, amministrativi e organizzativi, da realizzarsi anche a seguito di confronto consiliare come prevede la Legge;

b) la disponibilità di informazioni certe in ordine alle risorse statali per l’erogazione dei LEA.

Sul primo punto (nuovi criteri di riparto), l’Azienda Zero – appena attivata e con prioritari obiettivi di garantire il pieno funzionamento dei flussi finanziari – sta ultimando una proposta tecnica, che sarà presentata alla Giunta regionale a brevissimo termine.

2. Ammontare delle risorse disponibili per l’erogazione dei LEA

Allo stato attuale il livello del finanziamento sanitario ordinario corrente per l’esercizio 2017, comprensivo del saldo di mobilità sanitaria, previsto in sede di Budget 2017-2019 ammonta a complessivi euro 8.670.560.000. Tale importo è stato stimato sulla base dell’ultimo riparto disponibile, ovvero il FSR 2016 di cui all’Intesa della Conferenza Stato-Regioni rep. atti n. 62/CSR/2016.

Tuttavia, per finalità meramente prudenziali tenuto in considerazione il dibattito nazionale, per cui quote rilevanti di Fondo sanitario saranno sottratte dalla disponibilità “indistinta” (oggetto di riparto) per confluire su quella “vincolata” (fondo per i farmaci innovativi, per i farmaci oncologici e per i vaccini), si è ritenuto opportuno assegnare alle Aziende del SSR, in via – si ripete – prudenziale ed assolutamente provvisoria, un importo complessivo pari all’ultimo dato certo di “cassa”, ovvero quella del 2015.

Questo per evitare ogni potenziale rischio derivante dall’attribuzione di risorse in eccesso alle Aziende sanitarie a titolo di finanziamento indistinto.

Nelle disponibilità regionali, tuttavia, come ampiamente e dettagliatamente spiegato nel testo deliberativo, vi sono 370 milioni di euro prudenzialmente trattenuti e che saranno ripartiti alle Aziende non appena saranno sciolte le riserve sopra riportate: nuovi criteri di riparto (definiti in sede consiliare) e provvedimento statale di riparto delle risorse per i LEA.

3. Criteri utilizzati per il riparto delle risorse finanziarie

Chiariti pertanto i principi di prudenza utilizzati per operare una prima, provvisoria quantificazione delle risorse da ripartire a titolo indistinto tra le nuove Aziende del SSR, occorre replicare all’affermazione che non sarebbero stati rispettati i criteri definiti dalla Quinta Commissione consiliare.

Nel testo della deliberazione in oggetto viene infatti viene chiaramente riportato che “[...] Provvisoriamente – preso atto del parere positivo espresso nella seduta del 24 novembre 2016 dalla V commissione consiliare giusta nota acquisita al prot. 467569 del 30.11.2016 in ordine ai criteri applicati al riparto del fondo sanitario regionale per l’anno 2016 – attesa l’urgenza di procedere per assicurare operatività alle Aziende SSR, si propone con il presente provvedimento di mutuare, in via provvisoria fino a nuova determinazione, gli stessi criteri di cui al parere della precitata Commissione consiliare riconoscendo, per l’effetto, alle aziende sanitarie come ridefinite dalla LR 19/2016, la quota capitaria risultante dalla sommatoria delle risorse assegnate per i rispettivi bacini di competenza, oltre a confermare il finanziamento a funzione del 2016, anche per il 2017, alle due Aziende Ospedaliere e allo IOV. “

Forse qualche consigliere regionale obietterà che dovevano essere rispettate anche le quote capitarie in valore assoluto: la Giunta ha invece ritenuto come sia doveroso garantire il principio di prudenza, sancito dal Codice Civile e dalla norma contabile. Se questo è un principio che qualche consigliere non riconosce e vuole invitare l’Amministrazione a una gestione finanziaria più “allegra”, allora forse dovrebbe dirlo chiaramente ed assumersene la responsabilità.

La responsabilità dell’Amministrazione induce a proporre quei percorsi che, nel rispetto della prudenza, della legge e delle norme vigenti, garantiscano la necessaria operatività al SSR in una fase delicatissima di cambiamento, e che certo non ha bisogno di queste polemiche.

4. Le performance finanziarie

Si trova, infine, utile rammentare i risultati finanziari di questa gestione, alla quale fin troppo spesso vengono maldestramente rivolti addebiti fuori luogo e privi di sostanza.

Si ricorda che è stato ereditato un sistema sanitario che presentava esposizioni verso i fornitori di oltre 1,5 miliardi di euro, con oltre la metà delle Aziende che pagava fornitori con più di un anno di ritardo, e con interessi passivi che sfioravano i 20 milioni di euro ogni anno.

Oggi, si è ridotta l’esposizione verso i fornitori a livelli fisiologici, nessuna delle Aziende del SSR utilizza anticipazioni di tesoreria, tutte le Aziende pagano i fornitori entro i 60 giorni previsti per legge e sono stati azzerati gli interessi passivi per ritardati pagamenti e fidi bancari.

Si ritiene che questi siano i risultati che interessano ai cittadini e che dovrebbero interessare, ma così non sembra, anche tutti i loro rappresentanti in Consiglio regionale e in sede politica.”

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