QUESTIONE SANITÀ: IL REFERENDUM È INAMISSIBILE
Riceviamo e pubblichiamo da Patto Civico di Cavallino Treporti
“La questione sanità non sarà discussa sui banchi del consiglio comunale il 17 gennaio. Per anni si è parlato di referendum ed ora le opposizioni sostengono l’idea, quando in passato avevano espresso ampie perplessità. Oggi invece richiedono il referendum a gran voce, dopo che gli stessi hanno fatto retromarcia e non lo hanno voluto discutere a dicembre, prima che il Consiglio Regionale votasse la legge. Ora la discussione è tardiva e il referendum è inammissibile, con la conseguenza che se fosse votato in consiglio comunale la Corte dei Conti potrebbe sanzionare chi ha deliberato. E non è ammissibile non certo per scelta della maggioranza politica ma come indicazione da parte del segretario generale, ovvero dell’organo tecnico.
“La proposta di referendum consultivo andava fatta eventualmente prima che la Regione decidesse, e tra l’altro si arriva solo ora su rinvio delle opposizioni, documentate dai verbali di commissione. In ogni caso il referendum consultivo può disporre solo su materie di competenza del consiglio comunale, e non su norme regionali – spiega Roberta Nesto -. Ho espresso le mie perplessità, le ho scritte. Ancora qualcuno vuole leggere in questa posizione delle ambiguità. Non ci sto, la posizione di questa maggioranza è stata chiara fin dall’inizio: una consultazione popolare, per chi crede fortemente nella democrazia, è dovere etico. Non è però obbligatorio che si condividano gli assunti su cui quello proposto a Cavallino-Treporti si basa”.
La sindaco di Cavallino-Treporti ribadisce ancora una volta la posizione che ha sostenuto fin dall’inizio: uno strumento è utile se serve. “Questo referendum a chi servirebbe? Davvero alla collettività? Dopo una legge in vigore la Regione ne farebbe un’altra? Davvero farebbe cambiare idea al presidente Zaia?”.
Una strada bloccata quella del referendum consultivo da una legge regionale che di fatto è attiva già dal 1. gennaio 2017 anche se l’efficacia per Cavallino-Treporti è dal 2018.
“Io e la mia maggioranza abbiamo il dovere di amministrare, di guardare oltre. Il referendum forse ora bloccherebbe anche le trattative con la Regione con il rischio di perdere le garanzie indispensabili per i nostri cittadini, unica cosa che veramente conta. Ho già avviato i contatti e ho chiesto certezze alla Regione sui servizi e possibilità di crescita e sviluppo a livello socio sanitario”.
Aperto quindi lo spazio del dialogo, ora la sindaco punta ad tavolo della sanità su cui confrontarsi. “Contiamo di avviare quel tavolo al più presto e saranno minuziosamente valutati tutti gli aspetti e i progetti per Cavallino-Treporti, senza lasciare nulla di intentato. Un primo segnale la Regione lo ha dimostrato con la disponibilità da parte di Bramezza, direttore generale dell’ULSS 4, ad ascoltarci e ad accogliere le nostre istanze. Come già chiesto, auspico e attendo che anche le associazioni di volontariato facciano la loro parte presentando dell’ulteriore documentazione da portare come tema di confronto. Noi andremo avanti e avvieremo un dialogo che auspichiamo costruttivo per farci garantire i servizi indispensabili per Cavallino-Treporti. Quello che conta, lo ribadisco ancora una volta, sono i servizi sul territorio, che devono essere mantenuti ed implementati”.”