FRANCESCO VINCENZI, PRESIDENTE ANBI: “L’ALLUVIONE DEL ’66: I 50 ANNI DI UNA LEZIONE NON ANCORA IMPARATA” Reviewed by on . Rating: 0

FRANCESCO VINCENZI, PRESIDENTE ANBI: “L’ALLUVIONE DEL ’66: I 50 ANNI DI UNA LEZIONE NON ANCORA IMPARATA”

FRANCESCO VINCENZI, PRESIDENTE ANBI: “L’ALLUVIONE DEL ’66: I 50 ANNI DI UNA LEZIONE NON ANCORA IMPARATA”

In occasione del convegno “50 anni dall’alluvione del 4 novembre 1966″, tenutosi i giorni 3 e 4 novembre a San Donà di Piave, è intervenuto anche Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue, con un intervento inerente le fragilità idrogeologiche dell’ Italia accentuate dai cambiamenti climatici:

“L’ALLUVIONE DEL ’66: I 50 ANNI DI UNA LEZIONE NON ANCORA IMPARATA”

Le emergenze meteo di queste ore, accentuate dai cambiamenti climatici, che espongono l’Italia ad eventi di violenza inusuale, confermano la fragilità idrogeologica del nostro Paese, che non ha ancora imparato la lezione dell’alluvione del ’66, ricordata in questi giorni. E’ altresì importante evidenziare, in occasione dell’apertura della Conferenza Mondiale sul Clima in Marocco, la sempre più evidente urgenza di interventi concreti per fermare il surriscaldamento del Pianeta, causa di sconvolgimenti climatici.

In questi 50 anni si è operato, seppur in maniera insufficiente, per la manutenzione del territorio, ma non si è ancora inciso sulla cause di fondo, rappresentate soprattutto dall’ eccessivo consumo di suolo, permesso da scelte urbanistiche scellerate, accompagnate da un diffuso abusivismo.  La capacità di resilienza, dimostrata in ogni tragica occasione dalle nostre genti, avrebbe dovuto essere accompagnata da scelte di politica del territorio, di cui solo ora si intravvedono i primi segnali: le “Linee Guida per le attività di programmazione e progettazione degli interventi per il contrasto del rischio idrogeologico”, varate dalla Struttura di Missione #italiasicura, sono un importante segnale, cui ANBI ha dato un forte  contributo. I Consorzi di bonifica, infatti, sono impegnati, in ogni sede, a condividere una pagina nuova, mettendo a disposizione il proprio capitale umano, in una logica unitaria, nell’interesse del territorio, fattore sociale ed economico, determinante per il futuro del Paese.”

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