CASO BARS-BOLDRIN. “PROFONDA IGNORANZA IN MATERIA DI PUBBLICA AMMINISTRAZIONE” LA REPLICA DI SILVIA SUSANNA AL COMITATO BANDIERA ITALIANA Reviewed by on . Rating: 0

CASO BARS-BOLDRIN. “PROFONDA IGNORANZA IN MATERIA DI PUBBLICA AMMINISTRAZIONE” LA REPLICA DI SILVIA SUSANNA AL COMITATO BANDIERA ITALIANA

CASO BARS-BOLDRIN. “PROFONDA IGNORANZA IN MATERIA DI PUBBLICA AMMINISTRAZIONE” LA REPLICA DI SILVIA SUSANNA AL COMITATO BANDIERA ITALIANA

Il Sindaco di Musile di Piave, Silvia Susanna, risponde al comunicato stampa del Comitato bandiera italiana 17 marzo (consultabile qui):

 

In riferimento al comunicato stampa del Comitato bandiera italiana del 03/08/2016, ritengo doverose delle brevissime repliche anche per non dare ulteriore spazio a polemiche inutili che rischiano di distogliere la mia attenzione e quella dei lettori di questa rubrica da cose ben più utili ed interessanti. In primo luogo, e mi riferisco all’epiteto utilizzato nei miei confronti, ovvero “Lady Forcolin”, mi sembra che questi signori – che si riempiono la bocca parlando di moralità – siano i primi che dovrebbero imparare l’educazione. Infatti l’utilizzo di tale espressione è chiaro sintomo di un disprezzo e di uno svilimento della figura femminile, atta solo ad intendere, che quando una donna ricopre dei luoghi di potere deve per forza avere alle proprie spalle un uomo. Proprio l’utilizzo di questo linguaggio è la dimostrazione lampante di un maschilismo viscerale becero e inadatto alla nostra epoca storica che mal si contrappone alla moralità tanto decantata da questo comitato.

Mi fa invece sorridere, per la profonda ignoranza che viene dimostrata in materia di pubblica amministrazione, l’affermazione secondo la quale il Sindaco dovrebbe rimuovere un consigliere comunale dalla propria carica: anche uno studente delle medie superiori sa benissimo che i consiglieri di un comune sono eletti dal popolo e non possono essere revocati neanche in presenza di fatti gravissimi né dal sindaco né dallo stesso consiglio comunale, per cui questa richiesta oltre a non poter essere accolta attribuisce alla mia funzione dei poteri di cui non dispongo.

Detto questo, ribadisco, inoltre, che non ho alcuna intenzione di chiedere le dimissioni spontanee della signora Bars né da consigliere né da capogruppo di maggioranza, decisione maturata non solo dalla sottoscritta ma anche dal gruppo consiliare di maggioranza stesso. Ho già chiarito che, per quanto mi riguarda, le spiegazioni che ha fornito la consigliera Bars oltre alle scuse che pubblicamente ha fatto, sono a mio modo di vedere sufficienti a far comprendere la sua assoluta buona fede nonché la dimostrazione di una presa di responsabilità da parte della stessa non comune tra persone che si dedicano alla politica.

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