Archivio di Stato, 200 anni in mostra

 

 

Compie 200 anni l’Archivio di Stato di Venezia.

Per celebrarlo una mostra, suddivisa in varie sezioni, ripercorre le tappe più significative di un luogo che racchiude la storia stessa della città lagunare. All’interno del percorso, a Palazzo Franchetti fino al 23 gennaio, attraverso i documenti originali più significativi, si è voluto ripercorrere – hanno sottolineato i promotori – i momenti, i luoghi ed i temi più rilevanti della storia della Repubblica di Venezia, e della città oltre la Serenissima.

Una storia lunga, quella dell’archivio veneziano, situato nel sestiere di San Polo.

Nel 1236 era un convento francescano, secondo leggenda costruito da San Francesco in persona. Bonifiche, migliorìe, nuovi edifici, lo portarono nel Quattrocento ad avere l’aspetto maestoso che possiede ora. Ma non furono di certo i soldi del convento a renderlo così, bensì lasciti e piccole fortune; maggior benefattrice la famiglia Badoer, proprietaria dei terreni.

Fu Napoleone a far finire il sogno di questo convento. Nell’Ottocento, tramite editto napoleonico, soppresse gli ordini ospitati nel convento dei Frari. Le celle dei frati divennero sede di antichi documenti, ammucchiati e ammassati e portati qui dai più prestigiosi archivi dei palazzi veneziani.

Secondo i dati ufficiali, l’ex convento raccoglie 70 km di scaffali che si dipanano lungo l’edificio, in quelle celle, lungo quei corridoi, pieni di docuemtni che narrano l’intera storia della Repubblica di Venezia e del mondo col quale essa ebbe relazioni economiche, politiche e culturali.

 

(Foto: Archivio si Stato di Venezia, foto storica da veneto.beniculturali.it).