SANITA’, ZAIA: “DISDIRE IL PATTO PER LA SALUTE, DISCONOSCIUTO DALLA LEGGE DI STABILITA’” Reviewed by on . Rating: 0

SANITA’, ZAIA: “DISDIRE IL PATTO PER LA SALUTE, DISCONOSCIUTO DALLA LEGGE DI STABILITA’”

SANITA’, ZAIA: “DISDIRE IL PATTO PER LA SALUTE, DISCONOSCIUTO DALLA LEGGE DI STABILITA’”

Continua il botta e risposta tra il presidente della Regione Veneto Luca Zaia e il Ministero della Sanità.

Dopo aver appreso della decisione del Veneto di ricorrere contro la legge di stabilità e i tagli alla sanità previsti, il responsabile sanità nel dipartimento welfare del PD Federico Gelli ha sostenuto che in realtà il taglio sanitario è stato aumentato di un miliardo.

“Gelli convinca il suo Governo a disdire il Patto Nazionale per la Salute 2014-2016 – risponde il presidente della Regione Luca Zaia – ma fino a quel momento taccia, perchè con il suo tanto decantato aumento di un miliardo al massimo riduce il taglio a 3 miliardi e 444 milioni”.

Il Governo, infatti, con la legge di stabilità ha drasticamente ridotto a 111 miliardi i 115 miliardi e 444 milioni previsti dal Patto. ”Il gioco delle tre carte non funziona più” poichè un atto uffficiale vigente come il Patto per la Salute viene disconosciuto da un altro atto ufficiale come la legge di stabilità.

“In quella specie di elemosina – conclude Zaia – dovremmo farci stare i maggiori costi per i farmaci contro l’epatite, quelli per i farmaci innovativi, quelli per gli aumenti fisiologici dei costi di approvvigionamento, quelli per i rinnovi contrattuali del personale. Il Veneto, con i conti in ordine da 5 anni, perderà in realtà 250 milioni quando, se avessero avuto il coraggio di applicare i costi standard e colpire chi spreca, non un euro sarebbe stato dovuto”.

Roma, sostiene la Regione, taglierà a Venezia circa 250 milioni di euro su cui la Regione Veneto aveva basato la programmazione sanitaria dei prossimi anni; il Veneto, infatti, non ha mai applicato ticket e addizionali Irpef oltre a quelli imposti dallo Stato, per agevolare i contribuenti.

“Sacrifici – sostiene ancora Zaia – che qui non sono necessari, nè tantomeno dovuti, a favore di chi spreca”.

Il Veneto è quindi deciso a correre per la sua strada lottando contro i tagli della legge di stabilità: “La verità – fanno sapere dalla Regione – è che, con i loro tagli indiscriminati, manderanno in rosso anche regioni come il Veneto, che oltre a lasciare a Roma più di 21 miliardi l’anno di residuo fiscale, presenta bilanci in attivo da sei anni e non è mai andata in piano di rientro, con relativo commissariamento”.

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