LEGGE DI STABILITA’, ZAIA: “VENETO RESTA SULLE BARRICATE. SOLO TAGLI ORIZZONTALI, NIENTE COSTI STANDARD. SITUAZIONE INSOSTENIBILE ANCHE PER CHI NON SPRECA COME IL VENETO” Reviewed by on . Rating: 0

LEGGE DI STABILITA’, ZAIA: “VENETO RESTA SULLE BARRICATE. SOLO TAGLI ORIZZONTALI, NIENTE COSTI STANDARD. SITUAZIONE INSOSTENIBILE ANCHE PER CHI NON SPRECA COME IL VENETO”

LEGGE DI STABILITA’, ZAIA: “VENETO RESTA SULLE BARRICATE. SOLO TAGLI ORIZZONTALI, NIENTE COSTI STANDARD. SITUAZIONE INSOSTENIBILE ANCHE PER CHI NON SPRECA COME IL VENETO”

“Niente costi standard né in sanità né in altri settori, politica dei tagli trasversali confermatissima, anche se da questo Governo non c’era da aspettarsi altro. Per le Regioni, e paradossalmente non si salvano nemmeno quelle virtuose come il Veneto, saranno lacrime e sangue. Il nostro giudizio è assolutamente negativo. Il Veneto è sulle barricate”.

Così il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, che oggi si trovava a Roma per partecipare alla Conferenza dei Presidenti delle Regioni convocata per discutere della legge di stabilità.

“Si vuole tagliare il 36% della spesa regionale – ha aggiunto Zaia – senza preoccuparsi di tagliare gli sprechi veri applicando i costi standard dove davvero si buttano via i soldi, ma sui Ministeri ci si limita a un modesto 12-13%”.

“In questa fase – ha detto – non è proprio il caso di parlare di fondi o fondini perequativi di nessun genere. La verità è che rischiamo seriamente di dover dire ai cittadini che se si vogliono curare sarà meglio che si assicurino. Ma il Veneto non ci sta e non ci starà mai a rimettere le mani nelle tasche della gente. Siamo gli unici a non aver imposto l’addizionale regionale Irpef e non lo faremo mai”.

“Per una Regione virtuosa come il Veneto – ha incalzato Zaia – dal 2010 ad oggi sono stati tagliati 900 milioni in generale; 230 milioni in meno arrivano per il solo 2015 ad una delle poche sanità con i conti in attivo d’Italia, nuovi tagli già pronti per il 2016. Una situazione drammatica e inaccettabile, anche in considerazione del fatto che se ovunque si applicassero i criteri gestionali del Veneto, lo Stato potrebbe risparmiare 30 miliardi l’anno, pari a un terzo degli interessi sull’intero debito pubblico nazionale”.

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