OSPEDALE DI JESOLO, CONVEGNO SULLA CARDIOLOGIA RIABILITATIVA E PREVENTIVA
Ieri, presso la struttura posta sul fronte mare di Jesolo, si è tenuto un convegno riguardante l’attività erogata nel polo riabilitativo dell’Ulss10, al quale hanno preso parte cardiologi, infermieri e fisioterapisti da tutto il Veneto.
Al centro del dibattito, la necessità di un approccio multidisciplinare nella cardiologia riabilitativa e preventiva, proprio come avviene all’ospedale di Jesolo che fornisce nuovi modelli assistenziali a pazienti che non hanno solo problemi di cuore, che sono in genere anziani e che soffrono di varie patologie.
Non a caso nell’approccio multidisciplinare fornito al polo riabilitativo di Jesolo si incrociano competenze e le attività di fisiatra, cardiochirurgo, cardiologo della riabilitazione, epatologo, diabetologo, pneumologo, internista, angiologo.
Le malattie cardiovascolari oggi sono la terza causa di morte a livello mondiale, nonostante il continuo e progressivo miglioramento delle conoscenze fisiopatologiche, delle opzioni diagnostiche e delle possibilità terapeutiche. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima un andamento incrementale dei decessi per cause cardiovascolari con circa 25 milioni di casi nel 2020. In questo scenario allarmante la prevenzione è di primaria importanza per ridurre l’impatto delle malattie cardiovascolari e proteggere la salute delle popolazioni mediante l’attuazione di percorsi diagnostici e terapeutici, a gestione multidisciplinare, per la crescente numerosità e complessità dei pazienti cardiopatici.
La cardiologia riabilitativa e preventiva rappresenta il modello più efficace di prevenzione secondaria, strutturata ed a lungo termine. Garantisce, a seconda delle diverse situazioni cliniche, in regime assistenziale o ambulatoriale, la continuità assistenziale nel passaggio dalla fase acuta, ospedaliera, alla fase territoriale della cronicità.
L’intervento di tipo multidisciplinare è in grado di affrontare le diverse problematiche del paziente, con lo scopo di riacquistare salute, migliorare la qualità della vita, favorire l’aderenza ai trattamenti, ridurre la disabilità, la mortalità e l’ospedalizzazione, proprio come avviene all’ospedale di Jesolo.