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ISPEZIONE AL RESIDENCE MAGNOLIE DI ERACLEA, “E’ NECESSARIO RIDURRE IL NUMERO DEI PROFUGHI”

ISPEZIONE AL RESIDENCE MAGNOLIE DI ERACLEA, “E’ NECESSARIO RIDURRE IL NUMERO DEI PROFUGHI”

Questa mattina il personale dello Spisal, del Sian e dell’Igiene e Sanità Pubblica dell’Ulss10, ha effettuato un’ispezione al residence “Magnolie” di Eraclea Mare, dove sono ospitati profughi provenienti da diversi paesi africani.

Per conto dell’Ulss10 sono intervenuti il Direttore Generale dottor Carlo Bramezza e il Direttore del Dipartimento di Prevenzione, dottor Luigi Nicolardi, affiancati da personale della Polizia Locale e dell’ufficio tecnico del Comune di Eraclea.

Dalla verifica non è emersa la segnalata condizione di sovraffollamento della struttura; la presenza di 243 persone, alloggiate in 42 alloggi, comporta però inevitabili difficoltà di gestione, dato che la struttura è collocata in un territorio turistico. I tecnici dell’Ulss consigliano pertanto di effettuare, in tempi brevi, uno sfoltimento del numero dei profughi presenti affinché il fenomeno sia meglio gestito.

In alcuni locali del residence è stato accertato il mancato funzionamento degli aspiratori nei servizi igienici ciechi e il non corretto collegamento di alcuni punti di illuminazione dell’impianto elettrico, mentre per quanto riguarda la distribuzione degli alimenti pre-confezionati nel locale adibito a mensa, e la potabilità del’acqua erogata, non son state rilevate carenze.

Nei prossimi giorni la Direzione Generale riceverà anche gli accertamenti, riguardanti il personale impiegato, richiesti dallo Spisal alla cooperativa che gestisce il servizio ad Eraclea mare.

Attualmente, sul territorio dell’Ulss10, sono presenti oltre 300 profughi alloggiati a Eraclea mare, Jesolo, San Donà di Piave, Portogruaro e Bibione. “Tale situazione, che  si sviluppa in un periodo in cui le località di vacanza sono affollate di turisti, richiede un costante e straordinario impegno – dichiara il direttore generale Carlo Bramezza – . Ne consegue che il personale del Dipartimento di Prevenzione è seriamente in difficoltà nello svolgere la ordinaria attività di sicurezza sanitaria a tutela di turisti e residenti. Chiedo pertanto con fermezza, alla Prefettura, di interrompere l’afflusso di profughi nel territorio di competenza di questa Azienda e soprattutto nelle località del litorale”.

 

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