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15 PROFUGHI ERITREI OSPITATI NELL’EX CASA PATERNA

15 PROFUGHI ERITREI OSPITATI NELL’EX CASA PATERNA

Sono arrivati ieri sera a San Donà di Piave 15 giovani profughi eritrei.

Come preannunciato, dopo gli arrivi di rifugiati in varie città della Provincia, la Prefettura ne ha distribuito alcuni anche a San Donà. I profughi sono stati ospitati nei locali dell’ex Casa Paterna la cui gestione è affidata alla cooperativa “Villaggio globale”. Le associazioni caritatevoli hanno raccolto indumenti e provviste per i profughi, mentre la Volley Pool Piave ha regalato alcuni palloni da pallavolo. Durante la notte dorme nella struttura anche un operatore della cooperativa, segnalato dai servizi sociali del Comune, per gestire eventuali emergenze che, comunque, non si sono presentate.

A gestire l’arrivo dei profughi, insieme al sindaco Andrea Cereser, al vicesindaco e assessore alla sicurezza Luigi Trevisiol e all’intera giunta, è stata una suora eritrea della parrocchia di Musile, che ha garantito la mediazione linguistica. «L’incontro con loro è stata un’esperienza importante: appena scesi dal pulmino, quei ragazzi erano seri, cupi – prosegue Murer – Quando hanno sentito parlare nella loro lingua, si sono rilassati, hanno iniziato a raccontare le loro storie, che sono terribili, e a sorridere». Visibilmente provati dal lungo viaggio iniziato dall’Eritrea e svolto prevalemtemente a piedi, i profughi sono sbarcati l’altro ieri in Sicilia, durante la notte hanno viaggiato fino a Mestre da dove sono stati condotti a San Donà. Questa mattina ci sono stati nuovi sopralluoghi alla struttura anche da parte del presidente del Consiglio comunale Francesco Rizzante.

I profughi sono tutti giovani, di sesso maschile e della stessa nazionalità,  e rispettano così uno dei requisiti richiesti dal sindaco Cereser per garantirne accoglienza, ovvero l’omogeneità dei gruppi in transito. «Siamo riusciti a scongiurare l’ipotesi che i profughi venissero ospitati nelle palestre messe a disposizione dalla Provincia, soluzione poco rispettosa della loro dignità e del decoro, o, peggio ancora, nella caserma Tombolan-Fava – commenta il sindaco – Le operazioni di accoglienza, preparate con scrupolo, si sono svolte regolarmente, senza alcun problema sotto il profilo della sicurezza».

L’arrivo di rifugiati di questi giorni discende dall’accordo tra Stato e Regioni del luglio 2014. Il Comune di San Donà aveva già accolto profughi nel giugno 2011, ospitandoli poi per lungo tempo in alloggi Ater. «Si è evitato l’utilizzo di strutture, come gli alloggi Ater, per evitare di sottrarre risorse alle persone che da anni attendono un alloggio Erp – conclude il sindaco -  Ora, memori delle  precedenti esperienze, che non sono state proprio felici, si tratta di avere tempi certi per il transito dei rifugiati».

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