PROVINCIA: “CHIUSURA UFFICI APT COLPA DI JESOLO”; DONADELLO: “ACCORDI NON RISPETTATI”
Pochi giorni fa gli uffici dell’Apt jesolana sono stati trovati inaspettatamente chiusi dagli utenti, i quali hanno invece trovato dei cartelli in tre lingue in cui si diceva che il servizio non era più disponibile. Immediata era stata la reazione dell’assessore al turismo di Jesolo Daniela Donadello che si dichiarava sorpresa dell’accaduto.
Ma preso è arrivata la speigazione del Commissario provinciale Castelli: “Il Comune, evidentemente, non ha ancora messo a punto l’organizzazione del servizio di accoglienza e informazione sulla base della legge 11 già dal 2013, e ricorre tutt’oggi alla supplenza dell’azienda provinciale, con risorse della Provincia, in base a una disciplina transitoria garantita dalla regione sino a settembre di quest’anno, sostenuta da una insufficiente contribuzione economica.” Il Commissario ha inoltre spostato l’attenzione sugli accordi già presi e rispettati con Cavallino-Treporti e Caorle.
L’assessore al turismo jesolano Donadello risponde al Commissario Castelli: “Ci spiace molto che il Commissario stia tentando di far emergere come una responsabilità dell’amministrazione comunale quella che responsabilità non è. Anzi, il giorno dopo il suo insediamento come commissario della Provincia lo abbiamo contattato avanzando la necessità di affrontare proprio il tema Apt. La richiesta che ci fa la Provincia è di assumere tutti i loro 15 dipendenti, ma l’accordo su cui si basava la trattativa con più incontri tenuti nelle scorse settimane dai dirigenti comunali e dai funzionari della Provincia, riguardava la ricollocazione di parte del personale di Jesolo con mansioni di accoglienza e informazioni. Se dovessimo accollarci tutti e 15 i dipendenti dell’Apt significherebbe prendersi cura anche di 4 dipendenti che non competono al Comune di Jesolo ma sono un “problema” che la Provincia deve risolvere con il Comune di Venezia o la Regione.
Quando, poi, il Commissario porta gli esempi del Comune di Cavallino Treporti con il quale la trattativa si è risolta, non dice che sul tavolo c’era la ricollocazione di un solo dipendente. Perché, dunque, Jesolo che vanta 5,5 milioni di presenze turistiche contro i 6 di Cavallino dovrebbe occuparsi di 15 dipendenti contro uno solo? Per quanto riguarda il Comune di Caorle, che, ricordo è stato commissariato, non mi risulta sia stato trovato un accordo. Ora – conclude l’assessore Donadello – , attendiamo l’incontro di martedì, ma conoscendo bene quali sono i margini di trattativa che il Comune di Jesolo può concedere. Se non si troverà un accordo il commissario spero sia consapevole del problema occupazionale che creerà. Ricordo, anche, che il 10% delle azioni della Jesolo Turismo è di proprietà del Comune di Jesolo. Per quanto riguarda l’ufficio di informazioni turistiche senza un accordo con la Provincia cercheremo soluzioni diverse”.