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CERESER: “LA VERA EMERGENZA E’ IL DECLASSAMENTO DI CHIRURGIA”

CERESER: “LA VERA EMERGENZA E’ IL DECLASSAMENTO DI CHIRURGIA”

Riceviamo e pubblichiamo le dichiarazioni del sindaco Andrea Cereser riguardo il reparto di Chirurgia:

«I recenti e poco originali riferimenti alla vicenda dell’ospedale unico da parte di alcuni esponenti locali del centro destra, dimostrano una volta di più che questo argomento è utilizzato solo a fini strumentali, per distogliere l’attenzione dalla vera emergenza sanitaria che affligge la nostra ULSS: lo smantellamento degli attuali presidi ospedalieri, iniziato questo mese con il declassamento del reparto di chirurgia di San Donà – così il sindaco di San Donà Andrea Cereser – Già si teme l’annullamento di sedute chirurgiche fissate da tempo, con dirottamento verso il reparto di Portogruaro. Quindi: se questi signori vogliono veramente rendersi utili, vedano di attivarsi per risolvere i veri problemi, anziché correre dietro al falso mito dell’ospedale unico».

 

«Vedano di contattare i propri referenti politici regionali, responsabili di questa situazione, e adoperarsi per fermare il “bagno di sangue” che sta avvenendo, se ci tengono alla sanità del territorio, e magari cerchino di spiegarci perché la nostra azienda sanitaria è, da anni, la più povera del Veneto – aggiunge il sindaco – o perché nessuno si sogna di mettere in discussione la fusione degli ospedali di Conegliano e Vittorio Veneto oppure di Castelfranco e Montebelluna, distanti tra loro poco più di 10 chilometri, e non 30 come nel nostro caso».

 

«Non che quello dell’ospedale unico non sia un tema importante ma da come è stato impostato sin qui, non potrà portare a nulla di buono – conclude Cereser – Basti pensare alle affermazioni della scorsa settimana del presidente della Commissione consiliare regionale sulla Sanità Padrin, secondo cui il sito per la nuova struttura deve essere il più possibile lontano da Mestre. Con la conseguenza che i sandonatesi dovranno rivolgersi all’ospedale dell’Angelo per il solo motivo di pagare gli errori di una “finanza di progetto” che costa ogni anno decine di milioni di euro che impoveriscono la sanità e le tasche dei cittadini».

 

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