ZACCARIOTTO A RENZI: “LA PROVINCIA DI VENEZIA COME UNA CITTA’ METROPOLITANA” Reviewed by on . Rating: 0

ZACCARIOTTO A RENZI: “LA PROVINCIA DI VENEZIA COME UNA CITTA’ METROPOLITANA”

ZACCARIOTTO A RENZI: “LA PROVINCIA DI VENEZIA COME UNA CITTA’ METROPOLITANA”

Quattro sono le lettere che la presidente della Provincia Francesca Zaccariotto ha scritto a riguardo della Città Metropolitana: una al premier Matteo Renzi e tre rispettivamente ai ministri dell’interno Angelino Alfano, all’economia Pier Carlo Padoan, e agli affari regionali e autonomie Maria Carmela Lanzetta.

La proposta è semplice e chiara: emendare il disegno di legge di stabilità 2015-2017, in questi giorni all’esame delle camere, per la parte riguardante la città metropolitana di Venezia.

La Presidente fa riferimento ai pesanti vincoli ai quali le Province delle Regioni a statuto ordinario devono sottostare, non potendo ricorrere nè a crediti nè all’assunzione di personale; limite, tuttavia, che sembrerebbero non esserci per le Città Metropolitane.
Le nuove Città Metropolitane, infatti, pur avendo dei vincoli espressi dalla legge di stabilità, possiedono maggiori libertà in questi ambiti; delle libertà che però non sono concesse alla città di Venezia a causa dei recenti eventi che l’hanno portata al commissariamento.

Per questo motivo Venezia non sarà Città Metropolitana fino al prossimo turno elettorale del 2015, non dal gennaio come le altre Città. Ma, nonostante questo, permane un vuoto legislativo che prevede un buco istituzionale da dicembre 2014.

“Alla luce di quanto rappresentato – conclude Zaccariotto nella sua lettera al Governo – sento il dovere istituzionale, nonostante il mio ruolo oramai effimero di Presidente della Provincia, di rappresentare pubblicamente e chiedere con forza che a Venezia e al suo territorio sia risparmiato questo ulteriore vulnus, e che quindi il disegno di legge di stabilità all’esame delle camere sia quanto prima emendato, prevedendo che i tempi di riordino delle funzioni della città Metropolitana di Venezia siano allineati, come previsto per le altre Città, con quelli di subentro alla Provincia; che, come previsto per le altre città, il processo di riordino delle sue funzioni sia presidiato da una effettiva rappresentanza del territorio metropolitano, che non potrà che rinvenirsi se non nell’ambito dell’omonima provincia nel frattempo operante; infine che i vincoli imposti alle Province in termini di ricorso al credito e il divieto assoluto di ricorrere a nuovo personale previsti dal disegno di legge di stabilità in discussione al Parlamento, come previsto per le altre Città metropolitane, non si applichino alla Provincia di Venezia”.

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