GIUDICE DI PACE IN FUGA: DESTINAZIONE VENEZIA
Sembra una storia d’avventura, è invece un’ avvilente realtà.
Non si tratta di una fuga d’amore o un delitto passionale in laguna. No, la questione è apparentemente più ordinaria, se vogliamo, e cioè che il territorio del sandonatese rischia di perdere un altro importante servizio per imprese e cittadini: il giudice di pace.
«Togliere anche questo servizio- dichiara il presidente di Confartigianato Lava – sarebbe l’ennesimo svilimento di San Donà e del suo circondario». Nonché un danno per il cittadino. Il 28 aprile prossimo i Comuni dovranno dichiarare se intendono o meno farsi carico direttamente dei costi della struttura giudiziaria (100.000 euro annui)e nel caso in cui decidessero di non farlo, anche questi uffici finirebbero per traslocare a Venezia. Il giudice di pace è quella figura vicina al cittadino e alle piccole imprese, la cui competenza è limitata alle cause di valore inferiore ai 5.000 euro, ma che svolge ruoli di primo piano negli avvenimenti quotidiani dei cittadini.
Secondo Confartigianato bisogna tener presente la necessità del risparmio e quindi attuare scelte di bilancio e tagli alle spese, ma bisogna soffermarsi anche sul fatto che «il trasferimento della struttura rappresenterebbe un durissimo colpo all’amministrazione della giustizia, privando il nostro territorio dell’ultimo presidio giurisdizionale» conclude Lava.
Eugenia Giancaspro