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PORTOGRUARO AVRA’ SIA L’OSPEDALE DI COMUNITA’ CHE LA CASA DELLA COMUNITA’

PORTOGRUARO AVRA’ SIA L’OSPEDALE DI COMUNITA’ CHE LA CASA DELLA COMUNITA’

“Portogruaro avrà sia l’Ospedale di Comunità che la Casa di comunità”.

E’ quanto affermato dal  Direttore Generale dell’Ulss 4, Mauro Filippi, in risposta ad alcuni consiglieri comunali di Portogruaro che hanno segnalato l’assenza delle strutture nella programmazione regionale.

“Tanta confusione su questo argomento, che crea solo inutili  preoccupazioni – continua Filippi – . Perché la programmazione regionale citata dai consiglieri comunali fa riferimento a progetti specificatamente finanziati con il PNRR. Per quanto riguarda l’Ospedale di Comunità di Portogruaro nulla è cambiato rispetto al passato: è previsto nella casa di riposo Francescon e di questo se ne è ampiamente discusso in conferenza dei sindaci a maggio e a settembre 2018, nonché ad aprile 2019, anche alla presenza di chi oggi solleva dubbi che non hanno motivo di esistere”.

La progettualità relativa all’Ospedale di Comunità di Portogruaro, finanziato da Regione Veneto e Ulss 4, è fissata in una delibera di giunta regionale del 2020.

“E non c’è alcuna variazione neppure per la Casa di Comunità di Portogruaro – conclude il D.G. Filippi – che nascerà all’ex silos e sarà interamente finanziata dall’Ulss4 .

Come previsto dalla Regione Veneto, gli Ospedali di Comunità e le Case della Comunità avranno due distinte finalità.

Gli Ospedali di Comunità saranno strutture dedicate al ricovero breve dei pazienti che necessiteranno di cure a medio-bassa intensità e di breve durata.
Saranno strutture intermedie, che avranno l’obiettivo di facilitare la transizione verso il domicilio dei pazienti dimessi dagli ospedali, consentendo alle famiglie di organizzare il necessario supporto e la presa in carico a domicilio.

Le Case della Comunità saranno dotate di team multidisciplinari di medici e specialisti, infermieri ed assistenti sociali e consentiranno ai malati di godere di servizi sul territorio sempre più adeguati e senza ricorrere ulteriormente all’ospedale.

Le Case delle Comunità saranno, inoltre, integrate ai servizi domiciliari e garantiranno una relativa qualità di vita favorendo il più possibile l’autonomia e l’indipendenza personale oltre che la riduzione di ricoveri inappropriati.

Fonte: Comunicato stampa

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