FOCOLAIO COVID IN UN MACELLO DEL TREVIGIANO, ZOTTIS E ZANONI (PD): “DEVONO ESSERE APPLICATE TUTTE LE MISURE ANTICONTAGIO PER GARANTIRE LA SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO” Reviewed by on . Rating: 0

FOCOLAIO COVID IN UN MACELLO DEL TREVIGIANO, ZOTTIS E ZANONI (PD): “DEVONO ESSERE APPLICATE TUTTE LE MISURE ANTICONTAGIO PER GARANTIRE LA SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO”

FOCOLAIO COVID IN UN MACELLO DEL TREVIGIANO, ZOTTIS E ZANONI (PD):  “DEVONO ESSERE APPLICATE TUTTE LE MISURE ANTICONTAGIO PER GARANTIRE LA SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO”

“La situazione dei contagi a Loria desta preoccupazione perché si tratta dell’ennesimo caso all’interno di un macello e non sappiamo ancora quante siano realmente le persone coinvolte: sappiamo però che sono stabilimenti a rischio, i cui addetti dovrebbero essere vaccinati. Presenteremo un’interrogazione per conoscere il numero dei contagiati tra i dipendenti e quanti, indirettamente, lo siano stati all’esterno e per sapere quanti sono i soggetti vaccinati. È prioritario intervenire in modo tempestivo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, in tutti, agendo sulla prevenzione ‘a monte’ e non quando il danno è già stato fatto. Le attività di macellazione e lavorazione delle carni in Veneto sono numerose e collegate tra di loro. A rendere difficile la situazione è anche il contesto: si tratta di ambienti con un alto grado di umidità e basse temperature, inoltre i lavoratori devono operare a stretto contatto e quindi c’è un’alta probabilità di diffusione del virus. Non va dimenticato che secondo i dati Inail, all’interno del manifatturiero veneto, il settore della lavorazione delle carni è quello che ha registrato più contagi durante la pandemia”. 

E’ quanto affermano i consiglieri del Partito Democratico Veneto, Francesca Zottis e Andrea Zanoni, a proposito del nuovo focolaio scoppiato in un macello della Marca.

“È un comparto delicato con numerosi cluster, tanto che ad aprile l’Istituto superiore di sanità aveva redatto un piano ad hoc sulle misure anticontagio e sulla gestione dei focolai, con controlli stringenti. Vorremmo sapere se queste norme vengono seguite alla lettera. Non è sufficiente secondo noi limitare il tracciamento ai dipendenti, va allargato a quelle persone che possono essere entrate in contatto con loro in ambito lavorativo, oltre che ai familiari. Ma soprattutto - sottolineano i consiglieri- occorre procedere in maniera spedita con la campagna vaccinale; è inaccettabile che solo i veterinari pubblici, visto che c’è l’obbligo per legge, siano immunizzati. E gli altri addetti? Va alzata la soglia di attenzione anziché minimizzare i rischi: il fatto che i lavoratori coinvolti siano pochi o che provengano tutti dall’estero non sono valide rassicurazioni”.

Fonte: Comunicato stampa

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