ZOTTIS, MONTANARIELLO E FRANCHIN (PD): “LITORALE DEVASTATO, NECESSARI INTERVENTI STRUTTURALI USANDO LE RISORSE DEL RECOVERY FUND. LA REGIONE È IN RITARDO: C’È UN PIANO RIMASTO INATTUATO” Reviewed by on . Rating: 0

ZOTTIS, MONTANARIELLO E FRANCHIN (PD): “LITORALE DEVASTATO, NECESSARI INTERVENTI STRUTTURALI USANDO LE RISORSE DEL RECOVERY FUND. LA REGIONE È IN RITARDO: C’È UN PIANO RIMASTO INATTUATO”

ZOTTIS, MONTANARIELLO E FRANCHIN (PD): “LITORALE DEVASTATO, NECESSARI INTERVENTI STRUTTURALI  USANDO LE RISORSE DEL RECOVERY FUND. LA REGIONE È IN RITARDO: C’È UN PIANO RIMASTO INATTUATO”

Il litorale veneto è devastato e purtroppo non è una novità: ogni anno ci troviamo di fronte alla stessa situazione, con danni sempre più gravi Non siamo davanti a eventi occasionali, bensì sistemici, questo servono interventi strutturali, non risposte tampone, utilizzando anche le risorse del Recovery Fund”. 

E’ quanto chiedono gli esponenti veneziani del Pd a Palazzo Ferro Fini, la Vicepresidente del Consiglio regionale, Francesca Zottis ed il Vicepresidente della Seconda Commissione, Jonatan Montanariello insieme al Segretario Pd del Veneto Orientale, Enrico Franchin, commentando le pesanti conseguenze del maltempo lungo tutto il litorale.

“Dobbiamo agire prima che sia troppo tardi, anche perché il quadro continua a peggiorare. Interveniamo in ogni sessione di bilancio - ricorda Zottis - ma le azioni e gli stanziamenti sono evidentemente insufficienti e su questo chiederemo l’approvazione di emendamenti specifici anche nel prossimo  bilancio. C’è anche uno studio regionale fatto dall’Università di Padova predisposto ancora due legislature fa e riportato in Seconda commissione la scorsa legislatura. Il tutto è rimasto sostanzialmente inattuato e non è mai arrivato in aula. Adesso è il momento di fare sul serio, con un piano che dovrà per forza intercettare risorse nazionali ed europee”. 

“Presenteremo un’interrogazione annuncia Montanariello accendendo i riflettori in particolare su Sottomarina e Isola Verde - per capire tempistiche e modalità del ripascimento, se interesserà soltanto la tutela ambientale o se si daranno risposte anche alle realtà turistiche. E, soprattutto, quando avremo una soluzione definitiva, magari utilizzando anche i fondi dell’Unione Europea”.  

“Servono interventi consistenti e di lungo periodo - conferma Franchin - Non si può tamponare il problema delle mareggiate e la conseguente distruzione delle spiagge, avendo una visione di breve periodo e lo stesso vale per la situazione dei nostri fiumi. Abbiamo la possibilità di inserire all’interno del Recovery Fund progetti che possano risolvere in modo forse definitivo questo problema. Adesso sta al Veneto Orientale, ai suoi sindaci, ai suoi esponenti in Regione e a livello governativo fare fronte comune su una serie di proposte che permettano di ottenere i necessari finanziamenti”.

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