ZANONI (PD): “SCHIAVI NEI CAPANNONI TESSILI, LA REGIONE AIUTI IL RAGAZZINO CHE HA DENUNCIATO I SUOI AGUZZINI” Reviewed by on . Rating: 0

ZANONI (PD): “SCHIAVI NEI CAPANNONI TESSILI, LA REGIONE AIUTI IL RAGAZZINO CHE HA DENUNCIATO I SUOI AGUZZINI”

ZANONI (PD): “SCHIAVI NEI CAPANNONI TESSILI, LA REGIONE AIUTI IL RAGAZZINO CHE HA DENUNCIATO I SUOI AGUZZINI”

“Voglio complimentarmi con il ragazzino coraggioso che ha denunciato i suoi aguzzini e in particolare con le Forze dell’Ordine per l’operazione: lavoro nero e sfruttamento proliferano anche nel ricco Nord Est, sono fenomeni che vanno stroncati. Mi auguro che la Regione, mi appello all’assessore Donazzan, aiuti il giovane che ha buttato giù il muro di omertà: non è assolutamente facile farsi avanti in un contesto del genere”.

È quanto afferma Andrea Zanoni, consigliere del Partito Democratico e presidente della Quarta commissione che ha tra le proprie competenze anche la promozione della legalità, commentando il blitz nell’Alta Padovana compiuto dai carabinieri di Camposampiero insieme ai colleghi della compagnia di Cittadella e del Nucleo Tutela del lavoro di Venezia, Nucleo Ispettorato del lavoro e Nucleo Tutela salute di Padova oltre alla Guardia di finanza di Cittadella, in alcuni laboratori tessili gestiti da cittadini cinesi e che ha portato all’arresto di una persona, a 23 denunce, multe per oltre 500mila euro e sequestro di contanti.

“Lo scenario descritto è raccapricciante: nelle fabbriche erano impiegati anche ragazzini e mamme con bimbi in braccio pagati un centesimo a capo, costretti a lavorare dieci ore al giorno per guadagnare 300-400 euro al mese, il tutto in condizioni igienico sanitarie pessime, senza protezioni e in violazione delle norme per la prevenzione del coronavirus - sottolinea ancora Zanoni - Dovremo presto affrontare anche questo tema in Quarta commissione, per capire quante situazioni del genere ci sono in Veneto e come combatterle. Ricordo che solo pochi mesi fa a Treviso si è svolto un processo per caporalato, con relative condanne, riguardante il lavoro nelle vigne, 18 rifugiati impiegati totalmente a nero e con paghe da fame. Ma, evidentemente, non è un fenomeno che coinvolge soltanto l’agricoltura. La Giunta regionale dovrebbe intervenire rafforzando i controlli e aiutando le vittime a denunciare. Come ha fatto questo coraggioso ragazzo nell’Alta Padovana che adesso spero non venga abbandonato dalle istituzioni”. 

Fonte: Comunicato stampa

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