SECONDA VARIAZIONE DI BILANCIO, ASTENSIONE DEL PD. AZZALIN E FRACASSO: “SFORZO APPREZZABILE, MA PALESEMENTE INSUFFICIENTE RISPETTO ALLE REALI NECESSITÀ” Reviewed by on . Rating: 0

SECONDA VARIAZIONE DI BILANCIO, ASTENSIONE DEL PD. AZZALIN E FRACASSO: “SFORZO APPREZZABILE, MA PALESEMENTE INSUFFICIENTE RISPETTO ALLE REALI NECESSITÀ”

SECONDA VARIAZIONE DI BILANCIO, ASTENSIONE DEL PD. AZZALIN E FRACASSO:   “SFORZO APPREZZABILE, MA PALESEMENTE INSUFFICIENTE RISPETTO ALLE REALI NECESSITÀ”

“Questo provvedimento è un ‘correre ai ripari’ sia per le misure di supporto alle imprese vittime della crisi legata all’epidemia Covid sia per la proroga a Veneto Sviluppo. C’è una rimodulazione di 200 milioni sottratti ad altre destinazioni, nessuna manovra aggiuntiva: risorse importanti se rapportate al bilancio della Regione, ma poca cosa se rapportate alla drammatica situazione che stiamo vivendo; siamo di fronte a uno sforzo apprezzabile, ma palesemente insufficiente rispetto alle reali necessità. Siamo al tempo stessi soddisfatti per l’approvazione del nostro emendamento, con l’impegno dell’assessore Marcato a venire in Commissione per discutere priorità e settori di intervento. Ma, ripetiamo, serviva qualcosa in più”. 

Questo il commento del consigliere del Partito Democratico Graziano Azzalin e del capogruppo Stefano Fracasso sulla seconda variazione di bilancio approvata oggi dall’assemblea di Palazzo Ferro Fini.  

“Ricordiamo che secondo uno studio di Cna Veneto - sottolineano i due consiglieri - si profila una emergenza di liquidità per almeno due imprese su tre, che dovranno fare anche i conti con un pesante calo di ordinativi. Perciò crediamo siano necessarie forme di contribuzione anche a fondo perduto per concorrere ai costi. Con questa provvedimento però vengono messi in disponibilità la quasi totalità dei fondi di rotazione, da cui la Giunta aveva già per far quadrare il bilancio di previsione 2020. Davvero è venuta meno la loro funzione? No, ed è pericoloso perché si rischia di pregiudicare il futuro.  Questo è il risultato di una politica miope in materia di entrate tributarie, innamorata più degli slogan, come Veneto Tax Free, che delle necessità dei veneti. Una scelta che ha finito con lo sguarnire la Regione di opportunità finanziarie importanti e significative”, 

“Anche la retromarcia su Veneto Sviluppo la dice lunga sulla visione strategica della Giunta. L’accesso al credito era uno degli elementi portanti per dar fiato al sistema economico veneto, se da alcuni anni ha perso importanza ciò non significa che la partecipata debba finire su un binario morto. Occorre invece aprire una riflessione sui nuovi possibili indirizzi: la trasformazione digitale, dallo smart working alla formazione a distanza, rendono indispensabile il mantenimento di uno strumento regionale per accompagnare il sistema economico veneto ad affrontare queste sfide”. 

Fonte: Comunicato stampa

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