OPERAZIONE ANTICAPORALATO NEL TREVIGIANO, ZANONI (PD): “SFRUTTAMENTO NELLE VIGNE: CONTROLLI ANCHE SULLE AZIENDE AGRICOLE, NON SOLO SU CHI GLI FORNISCE MANODOPERA” Reviewed by on . Rating: 0

OPERAZIONE ANTICAPORALATO NEL TREVIGIANO, ZANONI (PD): “SFRUTTAMENTO NELLE VIGNE: CONTROLLI ANCHE SULLE AZIENDE AGRICOLE, NON SOLO SU CHI GLI FORNISCE MANODOPERA”

OPERAZIONE ANTICAPORALATO NEL TREVIGIANO, ZANONI (PD):  “SFRUTTAMENTO NELLE VIGNE: CONTROLLI ANCHE SULLE AZIENDE AGRICOLE, NON SOLO SU CHI GLI FORNISCE MANODOPERA”

“Ancora caporali e lavoratori ridotti in schiavitù: bene gli arresti, ma occorre indagare anche sulle aziende che impiegano questi operai agricoli, per essere sicuri che siano davvero all’oscuro e non conniventi”.

Così, il consigliere regionale del Partito Democratico, Andrea Zanoni, commenta  l’operazione anticaporalato dei carabinieri di Treviso e Roncade insieme al gruppo dei carabinieri “Tutela del lavoro”  di Venezia che ha portato all’arresto di quattro persone con le accuse di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro in concorso, incendio aggravato e tentata violenza privata.

“Lo sfruttamento dei migranti, soprattutto nelle campagne, denunciato con forza anche oggi da Papa Francesco è drammatico. Nel caso specifico questi braccianti erano addetti alla lavorazione dei campi e potatura vigne in provincia di Treviso dove prestavano la propria opera, sotto stretta sorveglianza, fino a tarda sera e senza il rispetto di alcuna norma di sicurezza sul posto di lavoro, tanto da risultare privi di qualsiasi dispositivo di protezione individuale. Come è possibile che fossero completamente all’oscuro? Vanno accertate le loro responsabilità e la Regione dovrebbe rafforzare la prevenzione, intensificando i controlli e revocando i generosi contributi a fondo perduto che vengono elargiti al settore agricolo, in particolare ben 580 milioni di euro in soli 10 anni al comparti vitivinicolo, così come risulta dalla recentissima risposta dell’assessore Pan a una mia interrogazione”.

“La condizione di estrema ricattabilità in cui vivono i migranti impiegati a nero rende assai complicata l’emersione dei casi di sfruttamento - aggiunge in chiusura Zanoni - Per questo il giovane pachistano, che ha collaborato con i carabinieri e si è affidato alla giustizia denunciando il suo connazionale sfruttatore che poi gli ha incendiato l’auto come ritorsione, merita un aiuto concreto dalle istituzioni”.

Fonte: Comunicato stampa

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