ALL’OSPEDALE DI SAN DONA’ E’ ATTIVA LA “STANZA DEL SALUTO” Reviewed by on . Rating: 0

ALL’OSPEDALE DI SAN DONA’ E’ ATTIVA LA “STANZA DEL SALUTO”

ALL’OSPEDALE DI SAN DONA’ E’ ATTIVA LA “STANZA DEL SALUTO”

LA NOVITÀ NEI REPARTI DI MEDICINA, RIANIMAZIONE  E PRONTO SOCCORSO. UN NUOVO TASSELLO SUL FRONTE UMANIZZAZIONE DELLE CURE

Da oggi all’Ospedale di San Donà di Piave sono disponibili 3 “Stanze del saluto” poste nei reparti di Medicina, Rianimazione e Pronto Soccorso.

Trattasi di tre aree “protette” in cui viene collocato il paziente deceduto in ospedale,  immediatamente prima del trasferimento della salma all’obitorio, al fine di permettere ai familiari di  stare accanto al congiunto subito dopo la morte, in uno spazio riservato e discreto.

Questa mattina l’inaugurazione e la benedizione delle tre stanze a cura del cappellano ospedaliero Don Eros Pellizzari, il tutto nell’ambito di una cerimonia religiosa a cui hanno partecipato anche il direttore generale dell’Ulss 4 Carlo Bramezza, la dirigenza ospedaliera, il direttore della medicina Massimo Rizzi, personale medico e infermieristico, i volontari dell’AVO e dell’associazione San Vincenzo De Paoli.

“Come Dio non si dimentica dei più deboli la nostra Azienda Sanitaria ha permesso alla Cappellania ospedaliera di creare degli spazi dignitosi per il saluto dei familiari al proprio congiunto”  ha esordito Don Eros.

Stanza-del-Saluto_Ospedale-San-Donà-di-Piave

All’allestimento delle “Stanze del saluto” hanno collaborato la restauratrice Lorella Carnio e il fotografo Piero Montagner che con sculture e immagini fotografiche, inserite in un contesto di pareti e tendaggi dai colori tenui, hanno reso più accoglienti gli ambienti. Tre crocifissi antichi evocano la spiritualità dei luoghi.

“ Queste stanze colgono aspetti e necessità sconosciute a chi non lavora in ospedale – ha precisato il direttore generale Carlo Bramezza -  . E’ novità che conferma ancora una volta quanto l’Ulss4 crede e investe nell’umanizzazione delle cure abbracciando, come in questo caso, anche i familiari e le  persone più affezionate al defunto”.

Fonte: Comunicato stampa

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