ELSA BORNACIN, LAUREATA IN LINGUE E LETTERATURE STRANIERE PRESSO L’ UNIVERSITÀ DI UDINE CON LA TESI “OTTOBRE 2018: LA TEMPESTA VAIA” Reviewed by on . Rating: 0

ELSA BORNACIN, LAUREATA IN LINGUE E LETTERATURE STRANIERE PRESSO L’ UNIVERSITÀ DI UDINE CON LA TESI “OTTOBRE 2018: LA TEMPESTA VAIA”

ELSA BORNACIN, LAUREATA IN LINGUE E LETTERATURE STRANIERE PRESSO L’ UNIVERSITÀ DI UDINE CON LA TESI “OTTOBRE 2018: LA TEMPESTA VAIA”

“Non mi meraviglia che la tempesta Vaia, dopo aver occupato le cronache nei giorni dell’emergenza e interessarle ancor oggi per gli oltre 1000 cantieri che sono attivi, interessi anche gli studiosi ed i giovani universitari, come Elsa Bornacin,  che al coronamento di un percorso di studi si avviano verso una professione”

Con queste parole, il Vice Governatore della Regione Veneto, Gianluca Forcolin, si complimenta con Elsa Bornacin, laureatasi in Lingue e Letterature straniere presso l’Università di Udine, con la Tesi: Ottobre 2018: la tempesta Vaia”.

“ Nella storia del Veneto, infatti, Vaia sarà una precisa tappa che verrà ancora ricordata e presa come riferimento per storici e tecnici in varie discipline. Lo sarà per l’entità della distruzione e della violenza che si è abbattuta sul territorio come per la prontezza di reazione dei Veneti, per l’opera della loro Protezione civile, per la passione dei volontari, la forza dei cittadini danneggiati. Lo sarà per la vastità dell’area geografica interessata, praticamente tutto il territorio regionale: dalle Alpi al litorale dove i fiumi sfociano nel mare, dalla riva del Tagliamento al confine con il Friuli fino al lago di Garda. Lo sarà anche per i risultati rilevanti e virtuosi del coordinamento delle operazioni da parte della Regione.

“L’interesse verso Vaia – continua ancora il Vice Governatore – è verso qualcosa che non ha precedenti nella memoria più recente del Veneto ed in particolare delle sue montagne, dalle Dolomiti (Patrimonio dell’Umanità Unesco) all’Altipiano di Asiago. Parliamo di una calamità naturale che ha prodotto la distruzione di 28.000 ettari di boschi su 100.000 complessivi, schiantati sotto un vento che ha raggiunto i 210 chilometri orari. Un evento atmosferico che ha creato 122 nuove situazioni di dissesto idrogeologico oltre ai danni e i disagi delle inondazioni nelle varie province. L’insieme ha causato 1734 milioni di euro di danni in 208 comuni con l’abbattimento di 2 milioni e mezzo di metri cubi.”

La Tesi della dottoressa Bornacin – conclude Gianluca Forcolin –  merita attenzione perché è un’attenta analisi di questo evento e di tutta l’evoluzione del post emergenza e la risposta delle istituzioni. Ma va anche oltre, spaziando con un’attenzione al fenomeno che si ricollega anche ai grandi eventi calamitosi del passato; dai danni al patrimonio boschivo e montano portati dalla Grande Guerra fino alla grande alluvione del 1966. Un passaggio fondamentale per capire l’importanza del patrimonio naturale, culturale e paesaggistico che le montagne rappresentano per la nostra regione”.

Fonte: Comunicato stampa

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