OSPEDALE UNICO: ANNAMARIA BABBO DI “SAN DONÀ IN MOVIMENTO” DELINEA UNA SITUAZIONE COMPLICATA
In cosa si sta trasformando l’iter per la realizzazione dell’Ospedale Unico? Proposte o propaganda?
La Professoressa Annamaria Babbo, membro del comitato “San Donà in Movimento”, alla base di queste due domande sta delineando una situazione sempre più intricata: quelli che sembravano essere dei criteri fondamentali per la realizzazione del nuovo nosocomio stanno infatti iniziando ora a perdere valore.
A vacillare per primi sono i tecnici, incaricati di studiare la “location migliore”, con il progetto che è stato rimesso recentemente in gioco dagli esperti, vessati dalla continua pressione dei sindaci dei comuni.
Sull’ospedale unico si era messo di traverso anche il Sindaco di San Donà di Piave Cereser, poiché “il Portogruarese avrebbe primeggiato e l’ospedale l’avrebbero fatto costruire verso quell’area del Veneto Orientale”, nonostante il suo programma elettorale prevedesse di “puntare ad un unico Ospedale di territorio con tre poli operativi (San Donà, Portogruaro, Jesolo), migliorando la qualità dei servizi e tutelando le eccellenze già presenti”.
Il fatto che un incontro aperto al pubblico non sia stato pubblicizzato ai cittadini è già il primo segnale di mancata trasparenza, ma un’altra cosa poco chiara è che i tecnici stiano prendendo in considerazione anche zone escluse da collegamenti autostradali, viari e ferroviari, in aree agricole esondabili che non dovrebbero essere toccate.
«Meglio restare senza ospedale piuttosto che mettersi in discussione? La scelta più sensata è dunque lasciare i cittadini senza servizi piuttosto che ammettere che potrebbero esserci altre zone in cui collocare il nuovo ospedale? O forse è una tecnica per sottrarsi alla realizzazione?», queste le domande a cui ad ora non si è riusciti ancora a dare una risposta.
Sconosciuti, inoltre,i costi che i cittadini dovranno sostenere attraverso le tasse e non è stata nemmeno presentata alcuna seria analisi circa la sostenibilità finanziaria e circa i costi di gestione e sociali.
L’impressione è dunque che l’ospedale unico sia il modo migliore per tenere occupate classe politica ed opinione pubblica, spostando l’attenzione sullo smantellamento dei servizi esistenti.
M.C.
Fonte: Comunicato Stampa