BIM BASSO PIAVE: PRONTI RIPRISTINO E MESSA IN SICUREZZA DEL BASSO CORSO DEL FIUME DOPO I DANNI DEL MALTEMPO
Con una lettera siglata dal presidente Valerio Busato e dai sindaci di San Donà di Piave, Jesolo, Noventa, Fossalta, Musile di Piave ed Eraclea, il Bacino Imbrifero Montano Basso Piave si è proposto come soggetto attuatore per ripristino dei danni del maltempo dello scorso fine ottobre nell’area della Città Metropolitana e in particolare per il basso corso del Piave.
La missiva è stata inviata in questi giorni al presidente della Regione Veneto Luca Zaia che, come noto, è stato nominato dalla Protezione Civile Nazionale Commissario Delegato per gli interventi di ripristino dei danni del maltempo.
L’analisi dello stato del basso corso del Piave è dettagliata in una relazione commissionata dal BIM all’Ingegner Andrea Gotzen, la quale ha evidenziato che tutta l’area dei sei comuni del Basso Piave (componenti del Consorzio BIM) è stata colpita, interessando proprietà pubbliche e private, manufatti, piste ciclabili e parchi golenali.
L’ondata di piena ha causato lo smottamento delle rive in vari punti, mettendo a rischio la stabilità futura degli argini e l’incolumità dei cittadini e varie alberature ad alto fusto sono state abbattute sia in ambito golenale sia all’interno del fiume per buona parte del fusto.
«Oltre al ripristino dei percorsi golenali, sono necessari interventi di ripristino e di messa in sicurezza di vari tratti golenali, di rive franate, di argini danneggiati; – spiega il Presidente del BIM Basso Piave, Valerio Busato – questo Consorzio ha l’esatto quadro dei danni e le proposte di ripristino col relativo prospetto di spesa, ed entro l’anno il BIM è in grado di cantierare le opere. Ecco spiegato il motivo per cui ci siamo proposti come soggetto per il ripristino dei danni».
Il progetto di ripristino commissionato dal BIM prevede opere di ricostruzione e una messa in sicurezza idraulica di vari tratti di rive franate per circa 1 milione di euro e a queste vanno aggiunti, inoltre, il taglio e l’asportazione di svariate piante cadute nel fiume o fortemente inclinate dentro l’alveo, con danni alla vegetazione per oltre 50mila euro.
M.C.
Fonte: Comunicato Stampa