MARCON: L’ANNUNCIO DEL PROVVEDIMENTO SULLA TASSA DI SOGGIORNO FA ARRABBIARE LA MINORANZA
L’annuncio del sindaco e dell’assessore al bilancio di Marcon apparso sulla stampa locale del 10 novembre circa l’avvio dell’imposta di soggiorno anche per la località veneziana a partire dal 1° gennaio 2019, fa andare su tutte le furie la minoranza consiliare. “Assistiamo ancora una volta ad una totale mancanza di rispetto istituzionale da parte della giunta nei confronti del consiglio comunale – commentano in una nota i consiglieri Follini, Varlese, Lachin e Puleo - su un tema peraltro così delicato come l’applicazione di una nuova imposta nel territorio comunale. Si è riunita lo scorso lunedì 5 novembre una commissione consiliare per discutere della proposta, commissione nella quale abbiamo presentato degli emendamenti per modificare il testo della maggioranza, in particolare per aumentare le fattispecie di esenzione dal tributo. La commissione si è data un nuovo appuntamento per il prossimo lunedì; il provvedimento dovrà essere poi esaminato ed eventualmente approvato dal Consiglio, ma nel frattempo il sindaco, con la solita politica degli annunci, ha già dato comunicazione alla stampa della decisione assunta, delle modalità di applicazione decise, del valore del tributo da pagare. Di cosa stiamo allora discutendo in commissione? A quale decisione sarà chiamato il Consiglio Comunale?” I consiglieri entrano poi approfonditamente nel merito del provvedimento: “Più che un’operazione per accrescere l’attrattività turistica del nostro territorio, questa sembra più il pretesto per incamerare qualche decina di migliaia di euro di gettito nelle casse del Comune. Manca totalmente una pianificazione del sistema ricettivo, anche in concerto con i territori limitrofi. Marcon non ha ancora deciso a quale Organizzazione di Gestione della Destinazione fare riferimento; si parla di utilizzare i proventi di questa tassa per aumentare la frequenza del trasporto pubblico, ignorando (o facendo finta di farlo) la complessità ed il costo di una operazione del genere. Crediamo che l’amministrazione dovrebbe, per prima cosa, assumere delle decisioni strutturali e solo dopo, pianificando i servizi offerti, applicare “la gabbella”, magari propriamente a chi questi nuovi servizi andrà ad utilizzare, piuttosto a chi utilizza invece le attività ricettive del nostro territorio solamente per questioni di lavoro. Ma di tutto questo, saltando a piè pari le competenze del Consiglio, sembra che la giunta non voglia proprio discutere”.