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BOLKESTEIN? E SE DIVENTASSE UN’OPPORTUNITA’?

BOLKESTEIN? E SE DIVENTASSE UN’OPPORTUNITA’?

Il 18 aprile u.s., su iniziativa di alcuni Parlamentari di Forza Italia, si è tenuta presso la Camera dei Deputati a Roma  una conferenza sulla Direttiva Bolkestein, aperta alle categorie di settore, alla presenza dello stesso ideatore e firmatario On. Bolkestein, per far luce sui tanti problemi che attanagliano gli operatori del settore balneare ed il suo indotto.

Durante la relazione, l’On ha sostenuto che secondo quanto dichiarato dallo stesso Governo italiano, la spiaggia non è un servizio ma un bene per questo la sua direttiva non è applicabile per il settore balneare.
La sua teoria però si scontra con la sentenza della Corte Europea (14 luglio 2016) che ha ritenuto chiaramente applicabile la direttiva al settore delle concessioni demaniali balneari.

Nei giorni successivi ci sono state alcune dichiarazioni di personaggi del mondo della politica (locale e nazionale) riportate da organi di stampa, che davano per risolta la questione Bolkestein, mentre per le molte categorie di operatori del settore, il problema continua ad esistere e non è di facile soluzione.

Le posizioni sono ancora discordanti. In tali circostanze è stata evidenziata un’unica alternativa possibile, la stessa che alcuni imprenditori jesolani cercano oggi di portare a buon fine.

Una soluzione, infatti, potrebbe essere quella di una delega dello Stato italiano a favore delle Regioni e/o Comuni, che a loro volta potranno indire una gara per l’affidamento ai vari soggetti che ne faranno richiesta.

Di fatto questa delega c’è già ed è quella che sta dando la possibilità agli stabilimenti balneari di Jesolo di portare a compimento questo nuovo progetto.

Quello che chiedono la maggior parte degli operatori del settore soprattutto in alcune regioni (Liguria, Toscana) è di non andare a gara per evitare competizioni con società ben piu strutturate; proprio quello che la direttiva Bolkestein andrebbe a vietare.

In alcuni paesi questo è già avvenuto perché la direttiva non è stata recepita.

La spiaggia di Jesolo, a differenza di altre zone turistiche, è legata direttamente alle infrastrutture ricettive con un modello “all inclusive” e proprio per questo deve essere gestita nel miglior modo possibile per garantire futuri investimenti e occupazione a tutela di tutto l’indotto.

Unire le forze è l’unica strada auspicabile per scongiurare questi pericoli.

 

Fonte: Comunicato Stampa.

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